Era la partita che l’Italia poteva vincere, contro un avversario più forte ma comunque alla portata degli azzurri. Bisognava giocare al meglio delle proprie possibilità, commettere il minor numero possibile di errori, sperare in una giornata non particolarmente brillante degli scozzesi. L’Olimpico, terreno di casa, e una giornata primaverile, potevano essere d’aiuto. Italia-Scozia è stata invece la peggior partita tra quelle finora disputate dalla nazionale di Franco Smith. Una squadra modestissima, priva di idee e punti di forza, che si è consegnata senza quasi combattere a una Scozia appena sufficiente ma abbastanza esperta e competente per portarsi a casa la vittoria.

E’ FINITA 17-0. Tre mete (Hogg al 22’ e Harris al 4’, e Hastings al 78’) e una trasformazione a zero. L’Italia ha cercato una sola volta la via dei pali, verso la fine del primo tempo, ma il calcio di Tommaso Allan è finito contro il palo ed è rimbalzato tra le mani dei difensori scozzesi. L’intero secondo tempo, quando tutti si attendevano uno scatto di qualità, è stato giocato dagli azzurri nella propria metà campo, senza produrre azioni degne di nota e sempre in difficoltà di fronte all’aggressività della difesa avversaria, all’insegna della propria impotenza. Negli ottanta minuti si salvano Polledri, Riccioni (entrato al posto di Zilocchi al 24’), il giovane Licata entrato nella ripresa. Troppo poco davvero.  E’ stato un brutto match fin dai primi minuti, segnato dagli errori dall’una e l’altra parte. La mischia azzurra ha sofferto da subito la prima linea scozzese (Sutherland-McInally-Fagerson), perdendo due mischie chiuse. Sulle touches l’organizzazione delle maul era assolutamente carente e ben quattro “carretti” sono stati neutralizzati sul nascere. Due delle principali piattaforme di gioco si sono così inceppate. L’Italia muoveva male la palla, con passaggi scolastici, e non riusciva ad avanzare. Male i calci tattici. E i nostri trequarti non attaccavano la linea. Per la Scozia, molto pericolosa nelle situazioni di gioco rotto, era una manna e su una di queste Stuart Hogg partiva, attraversava in diagonale l’intera linea difensiva e filava in meta.

LE TERZE linee dei blue navy giganteggiavano nei punti di incontro nonostante il buon impegno di Steyn e Polledri. Hamish Watson (man of the match) rubava palloni e si infilava ovunque. Sul fronte azzurro calava il buio e si andava al riposo. Alla ripresa del gioco bastavano sei minuti per vedere la Scozia di nuovo a segno: giungeva a ridosso dei pali e dopo diciassette fasi di gioco era Harris a schiacciare. Hastings, in giornata negativa nei calci, sbagliava la trasformazione ma il vantaggio (10-0) era più che sufficiente per tenere a bada una squadra azzurra incapace di produrre gioco. La meta di Hastings, in un finale disarmante e malinconico, sugellava il risultato. Per l’Italia è la venticinquesima sconfitta consecutiva. Cucchiaio di legno e whitewash prenotati.

A CARDIFF la Francia compie l’impresa è conquista una difficile vittoria nonostante due cartellini gialli. Finisce 27-23. I transalpini, terza vittoria consecutiva, mantengono il primo posto in classifica. Domani tocca a Inghilterra-Irlanda.