Con Lufthansa pronta a prendere il comando, sebbene avendo solo la minoranza del capitale, appariva surreale la trattativa che l’attuale ad di Ita airways Fabio Lazzerini stava per chiudere con i sindacati per aumentare i salari, dopo 15 mesi con stipendi più bassi delle compagnie low cost con la scusa inventata da Alfredo Altavilla di essere una start up – l’unica al mondo con 1,7 miliardi di capitale.

Ieri si è tornati alla realtà. Evidentemente qualcuno dal Mef deve aver chiamato Lazzerini che è stato costretto a una improvvisa e imbarazzante marcia indietro. Niente accordo. «Serve un altro po’ di tempo», avrebbe detto Lazzerini, sapendo benissimo che il tempo non ci sarà.

E così i sindacati confederali hanno deciso di preparare lo sciopero. Sarebbe il primo in Ita dopo non averlo neanche minacciato nonostante tutte le malefatte perpetrate da Altavilla: uscita dal contratto nazionale (i confederali poi firmarono un nuovo contratto a dicembre con validità fino al 2024), taglio del salario del 30% e dei diritti,

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Filt Cgil e Uilt recuperano l’unità con la Fit Cisl (unica firmataria del contratto Ryanair) e fine incontro nella sede di Fiumicino con Lazzerini annunciano la partenza delle «procedure di raffreddamento», lo strumento previsto dalla legge sul diritto di sciopero nei servizi pubblici per tentare una mediazione.

L’azienda dovrà riconvocare i sindacati entro fine mese. Ma a quel tempo, il Memorandum con Lufthansa sarà cosa fatta e Lazzerini sarà già senza poteri.

In più tutta la trattativa sarebbe viziata dalla mancanza di mandato da parte del Cda. Lazzerini infatti potrebbe fissare contratti migliorativi per le nuove assunzioni (1.250: 350 piloti e 900 assistenti) legate all’acquisto dei 39 nuovi aeromobili (14 dismessi). Non l’avrebbe per aumentare lo stipendio di piloti e assistenti di volo e di terra già assunti da Ita (circa 3.600 con 5 mila ancora in cassa integrazione).

«Se è così abbiamo fatto bene ad aprire la procedura», commenta un sindacalista.

Nel comunicato unitario firmato anche da Ugl e dai sindacati autonomi di piloti e assistenti di volo Anpac, Anpav e Anp si legge: «Non più rinviabili le implementazioni contrattuali attese dal personale navigante e di terra di Ita airways. Dopo aver sostenuto, con estremo senso di responsabilità, l’avvio della nuova compagnia, non si può più attendere nel riallineare i livelli retributivi, peraltro, alle condizioni minime di mercato. È stato quindi deciso unitariamente di attivare le procedure per rivendicare formalmente quanto richiesto, ricorrendo a tutte le azioni».
I sindacati giovedì avevano poi chiesto una convocazione al governo sulla trattativa con Lufthnasa: «Sulla proposta noi del sindacato non sappiamo nulla, siamo oggettivamente all’oscuro», attacca Fabrizio Cuscito segretario nazionale Filt Cgil.