Carri armati israeliani ieri sera erano diretti verso la Striscia di Gaza a conferma della gravità dell’escalation innescata dalla decisione del premier israeliano Netanyahu di riprendere la politica delle esecuzioni mirate di palestinesi. Un passo che ha dato il via a una spirale di attacchi e rappresaglie e all’annuncio da parte dell’organizzazione del Jihad islami di essere pronta anche alla guerra aperta pur di vendicare Bahaa Abu al Ata, il suo comandante militare a Gaza ucciso, assieme alla moglie, dall’esplosione di un drone “kamikaze” o da un missile israeliano lanciato contro il suo appartamento a Shujaye, a est di Gaza...