Iscritti all’Aire, il decreto fantasma
L’intendenza non segue. Per i cittadini italiani residenti all’estero ma temporaneamente in Italia, molti bloccati dalla semi-chiusura delle frontiere, il diritto al vaccino continua ad essere negato. L’ostacolo è che […]
L’intendenza non segue. Per i cittadini italiani residenti all’estero ma temporaneamente in Italia, molti bloccati dalla semi-chiusura delle frontiere, il diritto al vaccino continua ad essere negato. L’ostacolo è che […]
L’intendenza non segue. Per i cittadini italiani residenti all’estero ma temporaneamente in Italia, molti bloccati dalla semi-chiusura delle frontiere, il diritto al vaccino continua ad essere negato. L’ostacolo è che non hanno la tessera sanitaria. Il 24 aprile, con mesi di ritardo, il generale Figliuolo ha emesso un’ordinanza – la 7/21 – che apre il diritto al vaccino per gli iscritti all’Aire, l’Anagrafe degli italiani residenti all’estero.
Sono più di 5 milioni di persone, più di 3 milioni in Europa, centinaia di migliaia sono in Italia in questo momento. Dei deputati eletti nelle circoscrizioni all’estero si sono dati da fare. Hanno ottenuto l’ordinanza. Che avrebbe dovuto essere seguita, entro 5 giorni, cioè il 29 aprile, dal decreto di attuazione. Ma questo decreto non è stato ancora pubblicato. Al numero verde del sistema sanitario sono imbarazzati, «riceviamo tante telefonate su questo problema, non abbiamo informazioni» si scusano. Intanto il tempo passa, lo stato italiano non rispetta il diritto alla salute dei suoi cittadini e crea un rischio più generale. Mentre viene sbandierata l’adesione dell’Italia al Green Certificate, il pass europeo per ripristinare la libera circolazione, che dovrà comportare i test gratuiti in mancanza di vaccini. Anche questi saranno negati agli iscritti Aire?
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