Nel 2024 a Parigi l’Irlanda compie il suo centenario di partecipazione come Stato-nazione ai Giochi Olimpici. La prima volta, sempre a Parigi, nel 1924, è un’affermazione della sua indipendenza. Un anno dopo la fine della guerra civile e due dopo la creazione dell’Irish Free State, un’entità indipendente dal Regno Unito ma ancora parte dell’Impero britannico. John James Keane, atleta di calcio gaelico, fonda il Comitato Olimpico Irlandese, poi riconosciuto dal Cio, e ne diventa il primo presidente, aprendo la strada alla possibilità di competere come nazione indipendente.

A QUELLA EDIZIONE dei Giochi Olimpici John Butler Yeats, pittore, e fratello del poeta premio Nobel nel 1923 William Butler Yeats, vince una medaglia d’argento con il dipinto The Liffey Swim. La competizione artistica ha fatto parte dei Giochi Olimpici moderni tra il 1912 e il 1948. Si trattava di opere ispirate agli sport e si gareggiava in 5 categorie: architettura, letteratura, musica, pittura e scultura. Il dipinto di Yeats, d’ispirazione espressionista, esposto alla Galleria Nazionale Irlandese, ritrae la folla sulle rive del fiume Liffey a Dublino, intenta a guardare i nuotatori coinvolti nella gara.

CENTO ANNI DOPO, di nuovo a Parigi, l’Irlanda vince la prima medaglia d’oro nel nuoto. Ad arrivare primo nella gara degli 800 stile libero è Daniel Wiffen. Wiffen è nato nel 2001, un anno prima della costruzione della prima piscina olimpionica in Irlanda, conforme agli standard della Federazione internazionale di nuoto, all’università di Limerick. Si trattava di una piscina aperta al pubblico, progettata come un’università aperta e frequentata dalla comunità locale. Il nuotatore è nato a Leeds, in Inghilterra, ma ha vissuto dall’età di due anni in un piccolo villaggio dell’Irlanda del Nord, Magheralin, e la casa della sua famiglia si trova al confine tra la contea di Down e quella di Armagh.

ALLE OLIMPIADI, poiché il Regno Unito non gareggia come nazione, gli atleti provenienti dall’Irlanda del Nord devono scegliere se partecipare con la squadra della Repubblica irlandese o con quella della Gran Bretagna. La scelta è complessa, spesso basata sull’appartenenza della Federazione per la quale si allenano, considerando che l’Irlanda ha investito 1.175.000 euro negli sport acquatici nel 2024, mentre diverse Federazioni sportive del Regno Unito dopo i grandi investimenti legati alle Olimpiadi di Londra 2012 sono oggi in difficoltà; oppure sulla competizione interna, alcuni atleti scelgono perciò l’Irlanda per avere maggiori possibilità di qualificarsi e partecipare ai Giochi in alcuni sport, o viceversa la Gran Bretagna per sperare di vincere medaglie soprattutto negli sport di squadra.

LA SOCIETÀ NORD-IRLANDESE oggi è profondamente divisa, e la separazione su base etnica radicata e visibile in diversi aspetti della società: i bambini frequentano scuole cattoliche o protestanti e le famiglie abitano in parti differenti delle città. I due partiti principali, repubblicano e unionista, hanno visioni diametralmente opposte. La segregazione si manifesta anche attraverso le barriere, come le peace walls, che sono ancora in piedi a Belfast, e rappresentano la normalità ancora per molti abitanti. Se la società non è più divisa da violenza e armi, il conflitto diviene piuttosto culturale, identitario. Secondo gli studiosi Katie Liston e Matthew Deighan, la questione dell’identità nazionale assume dunque una grande importanza per questi atleti che si trovano a domandarsi «sono più irlandese o più britannico? E chi rappresento e supporto di più?», soprattutto alla luce del rapporto tra sport e politica, diventando al contempo un vettore di separazione e di creazione di comunità.

WIFFEN è il primo atleta nord-irlandese a vincere una medaglia d’oro in competizioni individuali per l’Irlanda. Prima di lui, la pentatleta Mary Peters aveva vinto alle Olimpiadi di Monaco 1972 rappresentando la Gran Bretagna. La vice primo ministro dell’Esecutivo dell’Irlanda del Nord, l’Unionista Emma Little-Pengelly, è stata la prima a festeggiare su X la vittoria di Wiffen, ricordando l’oro di Lady Mary Peters. Anche il presidente della Repubblica d’Irlanda, Michael D. Higgins, si è congratulato con il nuotatore parlando di un risultato storico. Il Primo Ministro della Repubblica, Simon Harris, ha scritto che «l’intero paese ha la voce roca perché ha urlato davanti agli schermi di televisioni e computer».

E SE IL CANALE del servizio pubblico britannico, Bbc Sport, celebra «il primo atleta dell’Irlanda del nord a vincere una medaglia d’oro dal 1988»; RTÉ Sport, la televisione pubblica dell’Irlanda, parla dell’emozione dell’atleta «in piedi per Amhrán na bhFiann (l’inno irlandese, nda) dopo aver vinto l’oro Olimpico per l’Irlanda». E mentre l’inno irlandese risuonava nella Défense Arena di Parigi, per la dodicesima volta nella storia della nazione ai Giochi Olimpici, alcuni utenti di X, scatenando una discussione identitaria, notavano che Wiffen non cantava: «Non conosce una sola parola dell’inno». La canzone del soldato, questa la traduzione italiana del titolo irlandese dell’inno, fa riferimento alla lotta di liberazione dal colonialismo inglese.

IL GIORNALISTA dell’Irish Times Denis Walsh, scrive che questa settimana è stata la migliore nella storia dell’Irlanda ai Giochi Olimpici. Citando, tra gli altri successi, la medaglia di Wiffen e il suo record Olimpico di 7 minuti e 38,19 secondi negli 800m stile libero. Wiffen gareggerà oggi alla finale dei 1.500, primo nelle batterie di ieri. Cento anni dopo una competizione senza medaglie, e la prima sfilata inaugurale che presentava la nazione come Irlanda, nonostante la partizione tra Irish Free State e Irlanda del nord.