Internazionale

Iran, Rohani alza il prezzo di pane e farina

Tehran 91 frustate per il video «Happy»

Pubblicato circa 10 anni faEdizione del 21 settembre 2014

Il governo tecnocrate di Hassan Rohani ha annunciato l’aumento dei prezzi di pane e farina. Tuttavia, Ali Ghanbari, dirigente del Ministero del Commercio e il vice presidente Mohammad Shariatmadari hanno spiegato alla stampa conservatrice di lavorare per evitare eccessive ricadute sui consumatori. Già un parziale taglio dei sussidi e l’aumento dei prezzi di gas e benzina avevano causato lo scorso inverno un diffuso malcontento nella classe media urbana. Tra il 2003 e il 2012, il costo medio del pane è salito del 706%, costringendo il governo alla continua estensione di sussidi. Secondo la stampa iraniana, nel governatorato di Asadabad le panetterie hanno già iniziato a ridurre le ore lavorative a causa dell’aumento dei prezzi. Inoltre, centinaia di minatori della West Alborz Coal nel villaggio di Sangrood hanno iniziato uno sciopero per protestare contro il ritardo nel pagamento dei salari.

Ma ci sono anche buone notizie per la società civile iraniana. Yahoo torna in Iran. Si chiude così una disputa che durava da un anno per l’assenza dell’Iran dalla lista dei paesi in cui è possibile creare account email. L’esclusione dell’Iran era stata particolarmente controversa data l’immensa popolarità di Yahoo tra gli iraniani. Tant’è che molti cittadini temevano di dover ricorrere a servizi email governativi che avrebbero implicato un più stretto controllo della posta elettronica, per ovviare all’assenza di servizio di Yahoo.

Non si fermano invece le decisioni della magistratura iraniana contro qualsiasi manifestazione anti-conformista. Sei giovani sono stati condannati a sei mesi di reclusione e 91 frustate per «partecipazione nella realizzazione di un video volgare» e «relazioni illegittime». La vicenda risale al maggio scorso quando un gruppo di tre ragazzi e tre ragazze ha ripreso una divertente danza all’interno di un appartamento, sui balconi e sui tetti della capitale iraniana, al ritmo del successo commerciale di Pharrell Williams «Happy». A far gridare allo scandalo non è stato il video in sé ma la sua diffusione. Le riprese dei giovani iraniani sono finite su You–tube, e hanno fatto il giro del mondo. A quel punto sono entrati in campo Intelligence e polizia che hanno individuato e arrestato i sei ragazzi.

Non solo, resta in carcere Ghoncheh Ghavami, la giovane arrestata dopo aver tentato di assistere ad una partita di pallavolo maschile Iran-Italia a Tehran. In risposta alle accuse di violazione dei diritti umani in Iran, avanzate dal Segretario delle Nazioni unite, il conservatore Ali Akbar Velayati ha definito Ban ki-Moon una marionetta nelle mani degli Stati uniti. Il ministro della Cultura, Ali Jannati ha sottolineato invece il ruolo dell’Islam nella definizione dei diritti umani in Iran.

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