Io, insegnante precaria rottamata da Renzi
La lettera Salve, vorrei raccontare la mia storia. Mi sono laureata in lingue nel 2009. L’anno prima che mi laureassi è stata abolita la Siss (il corso di specializzazione che abilitava all’insegnamento […]
La lettera Salve, vorrei raccontare la mia storia. Mi sono laureata in lingue nel 2009. L’anno prima che mi laureassi è stata abolita la Siss (il corso di specializzazione che abilitava all’insegnamento […]
Salve, vorrei raccontare la mia storia.
Mi sono laureata in lingue nel 2009. L’anno prima che mi laureassi è stata abolita la Siss (il corso di specializzazione che abilitava all’insegnamento e che permetteva di accedere alle GaE), così disperata nel 2011, ho deciso di prendere una seconda laurea abilitante all’insegnamento primario e mi sono iscritta a Scienze della Formazione Primaria. Nello stesso anno è stato bandito il I ciclo di Tfa (Tirocinio Formativi Attivo) che abilitava all’insegnamento secondario, ma i test preselettivi presentavano domande «ambigue» a scelta multipla che potevano prevedere più soluzioni ed io, sfortunatamente, non l’ho superato per una sola domanda.
Ho iniziato a lavorare dapprima in una scuola paritaria e poi in scuole statali.
Nel 2012, sebbene non avessi i requisiti per partecipare al concorso, sono stata ammessa alle prove dopo aver ricorso al Tar, e le ho superate tutte, classificandomi come idonea nelle graduatorie di merito (GM) insieme ad altre circa 6000 persone. Ma quello che è stato il concorso più difficile degli ultimi anni, non prevedeva né abilitazione, né inserimento in GaE (Gradatorie ad Esaurimento).
Nonostante tutto, non ho mollato, ho continuato a lavorare nelle scuole paritarie e ho maturato i requisiti per accedere al Pas (Percorso abilitante speciale) riservato a coloro che avevano accumulato tre anni di supplenze, mi sono abilitata e sto finalmente lavorando su «spezzoni» orari nelle scuole statali della mia regione.
Ho fatto tanti sacrifici umani ed economici, ed ora, il nostro caro Presidente (non eletto) Renzi, ha deciso che non servo più perché mi ha escluso dal suo piano di assunzioni poiché il reclutamento deve avvenire solo per concorso. Ma io vorrei ricordargli che un concorso, quello del 2012 l’ho già superato, lo stesso che molti iscritti nelle GaE, compresa Sua moglie, non lo hanno passato e faccio parte di quella piccola categoria che lui ora si limita a chiamare idonei, mentre fino a qualche settimana prima aveva illuso facendogli credere di essere assunti.
Lo stesso ministro Giannini, aveva autorizzato lo scorrimento delle graduatorie di merito (Gm) del concorso, permettendo a molti idonei in altre regioni, di passare di ruolo. Dove è finita la tanto agognata meritocrazia di cui si è sempre riempito la bocca Renzi? Intanto mi sono anche abilitata ma lo stesso Renzi ha deciso che non solo non potrò passare di ruolo, ma non potrò più lavorare neppure da precaria, o peggio, lo potrò fare solo per 36 mesi e, solo se, rispondo ai requisiti richiesti dal Preside di turno. Ma è davvero questo il modo di fare le riforme? La nostra Costituzione recita all’art. 1 «L’Italia è una Repubblica Democratica fondata sul lavoro».
Il nostro Renzi sta mettendo in discussione tutto ciò, negandoci il diritto di lavorare e allora mi chiedo: si può ancora parlare di Democrazia?
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