Investiti 110 miliardi in meno negli anni della crisi
Cgia di Mestre A guidare la classifica dei peggiori investitori (in termini di quantità) sono le imprese, seguono le pubbliche amministrazioni
Cgia di Mestre A guidare la classifica dei peggiori investitori (in termini di quantità) sono le imprese, seguono le pubbliche amministrazioni
Il ministro Calenda parla di investimenti sulla crescita? In effetti negli anni della crisi sono molto calati: lo spiega uno studio della Cgia di Mestre diffuso ieri. Al netto dell’inflazione, tra il 2007 e il 2015 gli investimenti in Italia sono scesi di ben 109,7 miliardi di euro, pari, in termini percentuali, a una diminuzione di 29,8 punti.
Nessun altro indicatore economico ha registrato una contrazione percentuale così importante. In termini reali, l’anno scorso lo stock investito è stato pari a 258,8 miliardi di euro.
Le imprese sono il settore istituzionale che in misura superiore agli altri ha “tagliato” di più. Sempre nel periodo tra il 2007 e il 2015, la contrazione in termini reali degli investimenti è stata del 31,5%. Seguono le amministrazioni pubbliche (-28,2%), le famiglie consumatrici (-27,5%) e le società finanziarie (-3,5%).
Per Paolo Zabeo, coordinatore della Cgia, «bene ha fatto il governo a mettere a disposizione 40 miliardi di interventi in infrastrutture, ambiente e turismo», ma «per le imprese e i lavoratori autonomi è necessario che le banche ritornino a erogare il credito».
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