Intrecci pericolosi nell’estate anomala del grande calcio
Sport Il mercato impazza nonostante l’Uefa si appresti a punire 20 club per inadempienze finanziarie. Campioni dai folli ingaggi e sogni proibiti: il Napoli pensa a Ronaldo
Sport Il mercato impazza nonostante l’Uefa si appresti a punire 20 club per inadempienze finanziarie. Campioni dai folli ingaggi e sogni proibiti: il Napoli pensa a Ronaldo
l campionato, il mercato, la Champions League. Fattori che si intersecano, si condensano in pochi giorni, tra risultati del campo e trattative clamorose dell’ultimo istante in questa estate di calcio anomala, iniziata prima a causa del mondiale invernale in Qatar. Si gioca la terza giornata, c’è già la Lazio di Sarri che due sere fa ha un po’ ridimensionato le aspettative dell’Inter, ancora prima sono stati tracciati i gironi di Champions League, al via il 6 settembre. Il percorso appare assai complicato proprio per i nerazzurri (quartetto con Bayern Monaco e Barcellona) e per il Napoli tra Ajax e Liverpool e Rangers, mentre la Juve dovrà provare a fermare il trio meraviglia del Paris Saint Germain, Mbappè-Neymar-Messi (ma il resto del girone è in discesa) e il Milan – che era testa di serie – si ritrova accoppiato con il Chelsea. Ed è la Champions, il suo appeal, il suo richiamo, mentre si giocano i campionati, a dettare le ultime trattative di mercato. Ci sono calciatori di straordinario livello fuori dalle traiettorie dei rispettivi club che vogliono spedirli altrove, anche per la pesantezza dell’ingaggio, un elemento decisivo a bilancio, mentre l’Uefa si prepara a punire almeno 20 club (tra cui Inter, Juventus) per la violazione dei paletti posti dal Financial Fair Play.
TRA QUESTI (nessuno l’avrebbe mai pensato) anche Cristiano Ronaldo, che vuol giocare la Coppa, dove è primatista di gol (140). La sua famelica ossessione per la Champions League, per difendere il primato di reti da Leo Messi (127 reti) lo porta via dal Manchester United, che lo rese grande e che dopo qualche mese non vede l’ora di disfarsene, dopo averlo riportato a Old Trafford dalla Juventus.
Il Napoli fa parte di un pacchetto di squadre che pensa all’affare last minute. Anzi, le ultime ore lo danno davanti a tutti per chiudere l’operazione dell’anno. Prestito gratuito, ingaggio da 28 milioni di euro pagato quasi totalmente dal club inglese, chi non ci farebbe più di un pensierino? Al Napoli toccherebbe pagare un ingaggio da pochi milioni, portare in casa un totem che moltiplica contatti, sponsor, fa decollare la reputazione e la fanbase di tifosi in ogni angolo del mondo. Perché anche se rinunciare a Osimhen – secondo gli incastri, Jorge Mendes, agente di Ronaldo, dovrebbe portare al Napoli un assegno da almeno 100 milioni di euro per il nigeriano firmato dallo stesso Manchester United – pesa tanto, Ronaldo è ancora Ronaldo, anche a 37 anni.
Il Napoli fa parte di un pacchetto di squadre che pensa all’affare last minute. Anzi, le ultime ore lo danno davanti a tutti per chiudere l’operazione dell’anno.
IL PORTOGHESE renderebbe gli azzurri competitivi subito per il campionato, allargando almeno per un anno il perimetro d’azione del Napoli, che da progetto per il futuro diventerebbe quasi immediatamente un instant team, ovviamente in Serie A. Un cambiamento repentino per il club azzurro, che in due mesi ha rifondato, ringiovanito, rafforzato la squadra con l’addio a senatori illustri come Koulibaly, Insigne, Mertens.
Sempre Ronaldo sarebbe un bel testimonial per il brand Napoli sui campi di Champions League, da Anfield (lo stadio del Liverpool) all’Amsterdam Arena (il teatro di Johann Cruijff) sino a Ibrox, la tana dei Rangers Glasgow. Sin qui la disamina tecnica di un affare in cui le priorità sono finanziarie, almeno per il Napoli, che si troverebbe uno dei calciatori più forti di sempre, nella fase discendente di carriera, che nella passata stagione, assai negativa per il Manchester United, ha comunque segnato 24 reti. E in più in cassa ci sarebbero almeno 100 milioni di euro garantiti dalla cessione di Osimhen, con 12 mesi davanti per selezionare il sostituto del nigeriano. Il club campano dovrebbe trovare la quadra entro pochi giorni sui diritti di immagine, che valgono tantissimo nella multinazionale Ronaldo. E in attesa che la gestazione del caso dell’attaccante portoghese arrivi a consunzione, ci sono altri movimenti anche in Serie A, movimenti di top club che hanno bisogno di irrobustirsi, indipendentemente dai risultati della terza giornata.
ALLA ROMA per esempio serve un centrocampista, l’olandese Wijnaldum non si opera, rientrerà nel 2023, è fondamentale scovare un sostituto a buon mercato ma qualcosa va fatto anche in avanti, anzi è già fatta con Andrea Belotti, che aspetta Mourinho ormai da oltre due mesi, allenandosi da solo e schivando le offerte dall’estero.
Ha bisogno di ulteriori munizioni anche la Juventus, che di corsa ha portato a Torino (da Marsiglia) il polacco Milik, tecnica, potenza, gol e infortuni vari in sostegno a Vlahovic, per rafforzare la fase offensiva bianconera che si è ritrovata troppo presto senza Di Maria e Pogba, gli assi arrivati dal mercato a costo zero, con tanta qualità e una sospetta, ormai certificata da anni, tendenza agli infortuni. Mentre l’argentino Paredes servirà ad Allegri per ripulire la manovra, migliorare palleggio e velocità d’esecuzione tra i bianconeri.
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