Quando il 7 aprile 2014 Guillaume Agnelet, con un colpo di scena quali se ne trovano preferibilmente nei romanzi, si presentò nell’aula del Tribunale di Rennes dove suo padre Maurice veniva processato per un presunto omicidio avvenuto trentasette anni prima, Pascale Robert-Diard, era presente. Era lì, con il fiato sospeso come tutti, quando il teste fu messo a confronto con sua madre, ex moglie dell’imputato, e con il fratello minore Thomas. Vide una semplice trama gialla dissolversi e trasformarsi in un torvo dramma di famiglia, in una storia di silenzi, segreti e ricatti affettivi degna del miglior Simenon. Scoprì che...