Un capolavoro di ragguardevoli dimensioni, dove con queste intendiamo le quattro sessioni di registrazioni che danno vita ad altrettanti dischi che portano i nomi della città dove le esibizioni hanno avuto luogo: Coyoacán, Madrid, Città del Messico, Oslo. Parliamo di sperimentazione in ambito drone ed electro, che vede protagonisti il video artista norvegese Kjell Bjørgeengen ed il percussionista statunitense Chris Cogburn. Della partita sono le violoncelliste Aimée Theriot e Judith Hamann, il contrabbassista Juan Garcia ed il percussionista Ingar Zach. Proprio quest’ultimo nel 2016 incrociò gli strumenti con gli autori, che da quel momento ed in anni diversi hanno compreso ed espanso il concetto alla base dell’intera opera: conoscere ed usare le frequenze di risonanza degli oggetti che circondano l’artista. Una prosettiva ardita che hanno a lungo ricercato ed infine raggiunto. Nelle quasi quattro ore e trenta divise in diciotto temi presenti nel ricco cofanetto, ascoltiamo un raro esempio di intellettualità che diviene improvvisazione non fine a sé stessa, ma fruibile perché sostenuta da idee e buon gusto. Ambient catartica e notturna che raggiunge il vertice in Oslo 3, Madrid 2 e Coyoacá