“Insieme per Roma”, una lista unitaria contro le destre
L'appello A Roma la pandemia è piombata su una città già da tempo in declino: povertà e diseguaglianze materiali e immateriali cresciute a dismisura; il lavoro sempre più precario che impedisce […]
L'appello A Roma la pandemia è piombata su una città già da tempo in declino: povertà e diseguaglianze materiali e immateriali cresciute a dismisura; il lavoro sempre più precario che impedisce […]
A Roma la pandemia è piombata su una città già da tempo in declino: povertà e diseguaglianze materiali e immateriali cresciute a dismisura; il lavoro sempre più precario che impedisce alle giovani generazioni di progettare il futuro; un’espansione edilizia che consuma suolo con quartieri senza servizi, una mobilità scadente, l’aumento del traffico privato e dell’inquinamento; smantellamento dei servizi pubblici essenziali; diritti fondamentali negati, dall’abitare alla salute. Non è stata colpa del destino, ma di precise scelte fondate sulla logica del profitto, sulle privatizzazioni, sulla competizione selvaggia.
La pandemia ha aggravato questa situazione estendendola al ceto medio, al mondo del lavoro, a settori economici inediti: commercio, turismo, cultura e spettacolo, lavoro autonomo, micro imprese. Per questo non vogliamo ritornare a come eravamo prima e non abbiamo bisogno delle vecchie ricette. Da questa crisi Roma può uscirne migliore se ripensa se stessa, se rimette in discussione questo modello. Ma per fare cose diverse bisogna pensare diversamente. Significa mettere al centro altri valori e finalità: unire ciò che la crisi divide, rimuovere le diseguaglianze, rigenerare ciò che è stato devastato. Prendersi davvero cura della città come bene comune, non risorsa da sfruttare. Il Pnrr è l’occasione per realizzare questi obiettivi, altrimenti sarà l’ennesima occasione persa.
C’è un altro guasto da riparare: riportare la politica nella città, sconfiggendo l’apatia e il disincanto che ha chiuso tanti nel triste egoismo dell’individualismo. La democrazia ne è risultata svuotata, e non solo a Roma. Il primo obiettivo che crediamo sia necessario porsi adesso è proprio rianimare la partecipazione, riportare la politica al centro della vita della città.
Per questo accanto alla radicalità di idee e proposte serve l’unità di uno schieramento largo tra politica, società, civismo, competenze e pratiche capace di sfidare la destra per il governo della città. La costituzione della coalizione “Insieme per Roma” e la carta d’intenti vanno in questa direzione coniugando unità e discontinuità nelle idee e nelle priorità. Dentro questa alleanza riteniamo fondamentale rendere visibile la presenza, il punto di vista, i contenuti di una sinistra ecologista, del lavoro, femminista, civica. Vogliamo superare divisioni e frammentazioni che troppo spesso l’hanno resa debole e marginale; vogliamo che da Roma giunga un messaggio forte di unità per il cambiamento.
Vogliamo dare voce e peso a chi non ce l’ha, a partire dal mondo del lavoro oggi frantumato, precarizzato, svalorizzato; a chi subisce le diseguaglianze di genere e di generazione. Perché nessuno si salva da solo. Per questo serve una lista unitaria e plurale, dove ritrovarsi su un piano di pari dignità tra soggetti politici, esperienze di cittadinanza attiva, associazioni, reti, movimenti che in questi anni hanno rappresentato un presidio sociale, culturale, democratico fondamentale.
Le tante persone che ogni giorno dicono e fanno cose di sinistra: per la riqualificazione delle periferie; per il diritto alla salute e un nuovo welfare; per il lavoro e la sua dignità; per la riconversione ecologica; per i diritti e la libertà delle donne e delle persone lgbtq+; per la difesa dei beni comuni; per una scuola aperta, laica e inclusiva; per il diritto all’abitare e l’uso socio-culturale del patrimonio pubblico; per la tutela del territorio e del paesaggio; nella lotta alle mafie; nella solidarietà ai migranti e nel costruire mutualismo verso chi ha bisogno.
Una lista che si impegni a rianimare forme di democrazia organizzata nei quartieri, a ricostruire relazioni con chi ha voglia – e ci sono tanti gruppi che ce l’hanno – di riportare la politica, cioè la lotta e dunque la democrazia, in questa città. È un primo passo, ma a nostro parere necessario e possibile.
Vi chiediamo di discuterne insieme Mercoledì 9 Giugno ore 17,30 presso la Città dell’Altra Economia (Largo Dino Frisullo 1)
* * * Primi firmatari:
Piero Bevilacqua; Luciana Castellina; Carlo Cellamare, Andrea Costa; Vezio De Lucia; Domenico De Masi; Marilena Grassadonia; Francesca Koch; Salvatore Monni; Michele Raitano; Enzo Scandurra.
Per adesioni: sinistraroma2021@gmail.com
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