Industria editoriale, tra ottimismi e (molti) debiti
Cultura

Industria editoriale, tra ottimismi e (molti) debiti

Express La rubrica della cultura che fa il giro del mondo
Pubblicato quasi 4 anni faEdizione del 17 dicembre 2020
«Quello che è successo quest’anno… beh, se fosse un romanzo, direi che c’è un po’ troppa trama»: interpellato da Hillel Italie dell’agenzia di stampa Associated Press per un bilancio sul mondo del libro nel 2020, Jonathan Karp, da maggio scorso amministratore delegato della casa editrice statunitense Simon & Schuster, se l’è cavata con una battuta spiritosa. Ovvio riferimento agli effetti della pandemia sulla filiera editoriale o allusione non troppo velata all’accordo in base al quale nel 2021 il marchio di cui Karp è al comando sarà inghiottito dal pesce più grosso, Penguin Random House? Come che sia, è certo che...
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