La procura di Latina ha aperto un’indagine affidata ai carabinieri sulla gestione delle coop Karibu di Sezze e Consorzio Aid di Latina, guidate da Marie Terese Mukamitsindo e dalla figlia Liliane Murekatete, moglie di Aboubakar Soumahoro sindacalista impegnato nella lotta per i diritti dei braccianti e neo parlamentare dell’Alleanza Verdi e Sinistra italiana. La vicenda è cominciata a fine di giugno, racconta il segretario Uiltucs Latina Gianfranco Cartisano: «Sono venuti da noi un gruppo di lavoratori rivendicando di essere stati lasciati da 11, 12 fino a 18 e 22 mesi senza stipendio. All’inizio erano in dieci poi sono diventati una trentina. Abbiamo presentato istanza all’Ispettorato del Lavoro e tempestivamente raggiunto un accordo: sia Aid che Karibu hanno condiviso l’esposizione di circa 400mila euro di stipendi non pagati. Sono stati fatti accordi individuali con rateizzazione ma già al primo step il patto è stato disatteso».

Sono poi emerse storie di lavoratori in nero, per essere pagati avrebbero dovuto «produrre fatture false», richieste documentate con messaggi e screenshot, e anche su questo è stata aperta una procedura all’Ispettorato del Lavoro con un incontro fissato per il 29 novembre. Lunedì scorso c’è stato un incontro con il prefetto di Latina che ha disposto il pagamento immediato dei lavoratori impiegati negli appalti di loro competenza, senza passare dalle coop, attraverso la procedura della «sostituzione di pagamento». Il provvedimento però riguarda solo 4 su oltre un centinaio di persone.

«Il prefetto ha aggiunto che si potrebbe procedere così anche rispetto agli appalti di competenza di altri enti come il comune Roma, di Latina e altri enti limitrofi – spiega Cartisano -. Chiediamo che venga utilizzata questa procedura perché risultano bonifici con il Ruanda (paese di origine di Mukamitsindo ndr), il rischio è che i fondi liquidati per i progetti vengano distratti su altre voci invece di pagare i lavoratori». Proprio in prefettura sono emerse le storie di minori (dai 13 ai 17 anni) che hanno denunciato di essere stati ospitati in case senza acqua, corrente elettrica, cibo, vestiti. Alcuni hanno aggiunto di essere usciti per andare a lavorare, in una realtà dove opera la rete di caporali: «Nelle case andavamo solo a dormire» hanno raccontato. I carabinieri hanno acquisito chat e documentazione trovata nei cassonetti vicini alla sede di Sezze.

Fratelli d’Italia ha annunciato un’interrogazione alla ministra del Lavoro Calderone richiamando il legame con Soumahoro. Attaccato in via diretta dalla Lega con Angelo Tripodi: «Karibu viene sbandierata dal Pd come modello dell’accoglienza, guidata dalla suocera e dalla moglie di un simbolo dalla sinistra che tace sia sulla coop sia sulle richieste d’aiuto dei migranti e dei lavoratori, stranieri e italiani. Uno scenario preoccupante in cui si interseca il legame tra la coop e comuni governati dalla sinistra». Soumahoro si è difeso via social: «Non c’entro con tutto questo, non sono né indagato né coinvolto in nessuna indagine. Non consentirò a nessuno di infangare la mia integrità morale. Nessuno mi fermerà e nessuno ci fermerà».