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Inchiesta horror : «Bambini plagiati e dati in affido»

Inchiesta horror : «Bambini plagiati e dati in affido» – LaPresse

Reggio Emilia A Reggio Emilia misure cautelari per 18 persone tra cui il sindaco Pd di Bibbiano, Andrea Carletti. La procura accusa i servizi sociali locali di accordo con una onlus piemontese

Pubblicato più di 5 anni faEdizione del 28 giugno 2019

Accordi sottobanco tra servizi sociali, psicologi e avvocati, bambini plagiati per poi essere tolti alle famiglie e dati in affido a amici e conoscenti, consulenze e visite specialistiche che finivano sempre alle stesse persone, un business da centinaia di migliaia di euro sulla pelle dei più piccoli e dei loro genitori. A scoperchiare quello che da tempo stava avvenendo in Provincia di Reggio-Emilia, almeno dal 2015, sono stati i carabinieri sotto il coordinamento della locale procura.

Secondo le carte dell’inchiesta «Angeli e Demoni», «decine di bambini» della provincia, anche molto piccoli, sarebbero stati allontanati senza motivo dalle famiglie per poi essere dati in affido e sottoposti a cure gestite da una onlus piemontese. Per farlo, spiegano i carabinieri, e per convincere i tribunali, i disegni dei bimbi sarebbero stati falsificati con l’aggiunta di dettagli sessuali, le abitazioni descritte nelle relazioni dei servizi sociali come fatiscenti, così come gli stati emotivi dei bimbi falsificati e i genitori dipinti come personaggi cattivi, grazie anche a vere e proprie messe in scena teatrali per alterare la fragile memoria dei piccoli. E quando poi venivano tolti ai genitori le lettere e i regali spediti dai papà e dalle mamme si accumulavano in un magazzino.

Poi ci sono le intercettazioni ambientali che raccontano di bimbi imboccati a forza con frasi come: «Ma non ti ricordi che hai detto di non volere più vedere papà?». O ancora: «Hai detto tu di avere paura ti facesse del male». Stratagemmi semplici ma efficaci, se attuati da specialisti, per plagiare la memoria dei più piccoli che così erano indotti a credere di essere stati abusati dai loro stessi genitori. Soprattutto passi necessari per arrivare ad una diagnosi falsa di patologia post traumatica.

Il sistema, secondo gli investigatori rodatissimo, funzionava con un accordo tra i servizi sociali dell’Unione dei Comuni di Val d’Enza, nel reggiano, e l’associazione torinese. La onlus era affidataria dell’intero servizio di psicoterapia e si occupava dei corsi di formazione, i dipendenti dell’ente invece ottenevano incarichi di docenza retribuita in master e corsi gestiti della stessa onlus. Uno scambio che ha coinvolto almeno un legale, e che vedeva complici anche gli affidatari, venivano incaricati dai servizi sociali di accompagnare i bambini alle sedute private di psicoterapia e di pagare le relative fatture a proprio nome. Mensilmente le stesse persone che avevano i minori in affido ricevevano rimborsi sotto una simulata causale di pagamento, falsando così i bilanci dell’Unione dei Comuni coinvolti.

In tutto diciotto persone, tra cui il sindaco Pd di Bibbiano Andrea Carletti, medici, assistenti sociali, liberi professionisti, psicologi e psicoterapeuti della onlus di Torino sono stati raggiunti da misure cautelari. Decine gli indagati per un’inchiesta coordinata dal sostituto procuratore di Reggio Emilia, Valentina Salvi.

Tra i reati contestati ci sono frode processuale, depistaggio, abuso d’ufficio, maltrattamenti su minori, lesioni gravissime, falso in atto pubblico, violenza privata, tentata estorsione, peculato d’uso. Carletti, ai domiciliari, è accusato di non avere effettuato la procedura ad evidenza pubblica per l’affidamento del servizio di psicoterapia, «procurando ingiusto vantaggio patrimoniale» alla onlus torinese.

Il ministro con delega ai minori Fontana ha annunciato una commissione d’inchiesta mentre Di Maio ha chiesto una verifica di tutto il sistema di affidi nazionale e ha attaccato «il modello “Emilia” proposto dal Pd«. «Quello che è successo è schifoso e orribile», la replica del segretario dem Zingaretti, che ha definito«patetici» i tentativi di strumentalizzazione.

La Regione Emilia-Romagna ipotizza di dichiararsi parte lesa, il governatore Bonaccini ha condannato l’accaduto ma difeso il lavoro delle «migliaia di operatori dei servizi emiliano-romagnoli, da sempre all’avanguardia e punto di riferimento». In effetti lo smarrimento degli addetti ai lavori in Regione è palpabile, tra no comment e incredulità. Mentre la giunta del sindaco dem agli arresti ha espresso solidarietà al primo cittadino, confidando nella sua innocenza.

Resta il danno fatto sui bimbi, affidati anche a persone con problematiche psichiche o con figli suicidi. Secondo i carabinieri si sono registrati anche due casi accertati di stupro nelle famiglie affidatarie e in comunità, senza contare i ragazzi – nel frattempo cresciuti e diventati adolescenti – che stanno manifestando chiari disagi.

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