Incendio alla Nitrolchimica sei operai feriti, uno è grave
Lavoro e sicurezza Disastro a San Giuliano Milanese in un’azienda che tratta rifiuti speciali o pericolosi
Lavoro e sicurezza Disastro a San Giuliano Milanese in un’azienda che tratta rifiuti speciali o pericolosi
La prima esplosione è avvenuta poco dopo le 10, i vetri delle finestre delle aziende vicine hanno tremato, «sembrava un terremoto» ha raccontato un lavoratore di una di queste aziende, le fiamme si sono propagate velocemente, molto alte, con un fumo nero denso. L’aria irrespirabile. Poi a distanza di minuti altri due boati, forse tre.
COSA SIA SUCCESSO dentro la Nitrolchimica di San Giuliano Milanese, cosa abbia scatenato le fiamme, ancora non si sa. La procura di Lodi ha aperto un’inchiesta per incendio colposo e lesioni plurime colpose in violazione di norme sulla sicurezza del lavoro. La Nitrolchimica è un azienda piuttosto nota nel settore dello smaltimento di liquidi solventi e rifiuti speciali, attiva dal 1975. Non era sindacalizzata.
«QUI NON CI SONO MAI stati problemi di sicurezza» dice un dipendente scosso mentre viene portato via dalla zona, ma senza delegati sindacati è impossibile fare verifiche indipendenti. Di certo questo tipo di aziende che trattano rifiuti speciali o pericolosi devono rispettare protocolli di sicurezza molto rigidi, le leggi non mancano. Ha fatto impressione a tutti vedere un incendio di queste dimensioni all’interno di un’azienda che avrebbe dovuto rendere minimo quel rischio. Cosa non ha funzionato?
L’INCENDIO ha provocato sei feriti, al momento dell’incidente stavano lavorando 17 dipendenti all’interno dello stabilimento. Un lavoratore di 44 anni è grave, ricoverato all’ospedale San Gerardo di Monza in rianimazione in codice rosso con ustioni di secondo e terzo grado su viso, torace, braccia e gambe. I vigili del fuoco hanno lavorato con oltre venti squadre, un incendio difficile da domare, le migliaia di litri di solvente bruciato hanno sviluppato fiamme molto intense e dense con alte temperature.
«IL CALORE era altissimo e l’intensità delle fiamme forte, abbiamo faticato a tenerlo sotto controllo» raccontava a fine giornata un vigile del fuoco. I video fatti dai tetti dagli altri capannoni della zona industriale e che sono finiti in rete condivisi sui social mostrano fiamme enormi, alte e un fumo nero denso. Secondo l’Arpa, l’agenzia regionale protezione ambiente, dai primi rilievi mobili non sono emerse criticità ambientali, ma serviranno 72 ore per le analisi complete dei filtri. Il sindaco di San Giuliano Marco Segala ha chiesto ai suoi concittadini di tenere le finestre chiuse per tutta la giornata. Poi in serata San Giuliano è tornata a riaprire le finestre.
POTEVA finire peggio, di fianco alla Nitrolchimica ci sono altre due aziende che trattano rifiuti speciali o pericolosi. Il lavoro dei vigili del fuoco ha impedito il propagarsi delle fiamme anche a quelle due aziende. «Sarebbe stato un disastro» dice chi lavora in quei capannoni. «Senza sindacato le aziende si espongono a rischi elevati» dice Fabio Amodio, segretario lombardo della Filctem Cgil, commentando l’assenza del sindacato alla Notrolchimica. «Nella valutazione dei rischi aziendale ha ruolo anche il sindacato, è molto importante che ci sia».
I RAPPRESENTANTI per la sicurezza hanno la funzione di verificare, segnalare, controllare, chiedere l’intervento della vigilanza delle istituzioni sanitarie locali se necessario. «Se il sindacato non c’è – dice ancora Amodio – resta solo il rappresentante dell’azienda, solo un parte. La presenza del sindacato è determinante nella tutela dei lavoratori. La prevenzione la fanno imprese e sindacato insieme».
L’AGENZIA di Tutela della Salute (Ats) di Milano nel pomeriggio ha pubblicato sui social un breve vademecum con le indicazioni da seguire in caso di incendi di questo tipo: rimanere al chiuso limitando l’attività fisica all’esterno; chiudere tutte le porte e le finestre; fermare i sistemi di ventilazione o condizionamento con presa d’aria esterna; in caso di necessità tenere un panno bagnato sugli occhi e davanti al naso e alla bocca; non andare a prendere i bambini a scuola: sono protetti e a loro pensano gli insegnanti e le squadre di emergenza che provvederanno, in sicurezza, a riunire i nuclei familiari; non utilizzare le autovetture per evitare di causare ingorghi stradali e per non intralciare l’intervento dei mezzi di soccorso.
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