Incendi estivi, sono un problema europeo
Clima Come ogni anno la Grecia brucia, ma quest’anno di più e con maggiore violenza. Credo sia ora di smetterla di spettacolarizzare queste calamità ritenendole, peraltro, frutto di eventi avversi (il […]
Clima Come ogni anno la Grecia brucia, ma quest’anno di più e con maggiore violenza. Credo sia ora di smetterla di spettacolarizzare queste calamità ritenendole, peraltro, frutto di eventi avversi (il […]
Come ogni anno la Grecia brucia, ma quest’anno di più e con maggiore violenza. Credo sia ora di smetterla di spettacolarizzare queste calamità ritenendole, peraltro, frutto di eventi avversi (il caldo africano, i forti venti) ed eccezionali, oppure chiamando in causa i soliti piromani. Gli incendi boschivi sono una costante mondiale e sono in aumento; essi vanno collocati negli effetti dei cambiamenti climatici, non perché questi siano di moda o fungano da parafulmine di tutti i guai, ma perché stanno ad indicarlo i parametri fisici del suolo.
La terra non è più terra, ma polvere seccata e compattata dalla siccità; non c’è più umidità intorno alla vegetazione. Ogni albero è una torcia ed ogni cespuglio un fiammifero pronti a divampare ed in queste condizioni non c’è prevenzione che tenga, né “mitigazione ed adattamento” (le parole magiche degli scienziati del Ipcc) che non c’è modo di adattarsi alle fiamme che in un’ora divorano ettari di bosco o seminativo. Quello che occorre, ora e subito, sono mezzi di pronto intervento come i Canadair (basta chiederlo ad un vigile del fuoco), tanti Canadair dislocati strategicamente sulla linea del fuoco che attraversa da ovest ad est l’Europa mediterranea, dal Portogallo alla Grecia.
Ma i Canadair costano (aerei, manutenzione, equipaggi sono in leasing) e soprattutto servono piloti addestrati che non si improvvisano: proprio a Creta si è schiantato un Canadair alla cui guida c’erano due piloti dell’aeronautica Greca che hanno sbagliato l’operazione di avvicinamento al fuoco. Per questo occorrerebbe che l’Unione europea assuma su di sé i costi della lotta agli incendi boschivi costituendo una forza di pronto intervento dislocata negli aeroporti militari di ogni paese in grado di spostarsi rapidamente là dove occorre. L’aeroporto di Gioia del colle è ad un’ora di volo dalla Grecia, così come lo sono gli aeroporti militari spagnoli dal Portogallo e viceversa.
L’Unione europea dovrebbe finanziare questo progetto e non lasciare che ogni paese si risolva da solo il problema degli incendi che consumano ogni anno milioni di Km quadrati di suolo, oltre ad aggravare il bilancio della CO2 immessa in atmosfera.
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