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In Piemonte Salvini cede

In Piemonte Salvini cedeAlberto Cirio

Regionali Il centrodestra trova l'accordo per il candidato da contrapporre a Chiamparino. E' il berlusconiano Cirio, ma ha un passato leghista

Pubblicato più di 5 anni faEdizione del 30 marzo 2019

La candidatura del centrodestra in Piemonte era pronta da tempo, ma da mesi era congelata, ferma in panchina. Per due motivi: per il peso sempre più strabordante del vicepremier Salvini, che fino all’ultimo non era convinto di lasciarla a un alleato locale, Forza Italia, bolso e in palese difficoltà, e per il fatto che Alberto Cirio, europarlamentare azzurro, rischiava di essere travolto dall’inchiesta Rimborsopoli. Ma la sua posizione sarà presto archiviata. Quindi, via libera a Cirio, 46 anni cuneese langarolo – è originario della ricca Alba -, politico di lungo corso, con una gioventù leghista e una maturità saldamente berlusconiana. L’intesa è stata siglata, ad Arcore, dalla triade Berlusconi, Meloni e Salvini: «I leader del centrodestra hanno raggiunto gli accordi che consentiranno di portare il buongoverno anche alla Regione Piemonte e in tutte le città dove si andrà al voto, proseguendo la lunga scia di successi».

Nel 2005, Cirio viene eletto, per la prima volta, consigliere regionale nelle liste di Forza Italia, con quasi 11 mila preferenze. Ricandidato alle regionali del 2010 con Il Popolo della Libertà, rivince nella circoscrizione di Cuneo, con oltre 14.500 preferenze, e viene nominato assessore regionale all’Istruzione, al Turismo e allo Sport, nella giunta capitanata da Roberto Cota. Da Torino a Bruxelles il passo è breve e, così, con oltre 35 mila voti, nel 2014 diventa europarlamentare.
Ultimamente, è stato coinvolto nelle indagini della cosiddetta Rimborsopoli bis, insieme ad altri ex consiglieri regionali, per spese avvenute tra il 2008 e il 2010. È stato indagato per presunti scontrini illeciti che sarebbero ammontati ad almeno 25 mila euro: gli veniva contestato di aver finanziato con 10.800 euro la propria campagna elettorale e, poi, cene e pranzi e di aver messo a rimborso anche una trasferta in Kazakistan. I pm, lo scorso febbraio, ne hanno, però, chiesto l’archiviazione.

Cirio, in questa disputa interna al fotofinish, ha battuto la concorrenza dell’imprenditore Paolo Damilano. Ora, in vista del 26 maggio, sfiderà l’attuale presidente Sergio Chiamparino, candidato del centrosinistra. Il M5s candida, invece, l’attuale capogruppo a Palazzo Lascaris, Giorgio Bertola. Il tema Tav terrà banco più di altri. Chiamparino non l’ha mai nascosto, presentando il manifesto «Sì per il Piemonte del sì». Sinistra Italiana è pronta a fornirgli «un appoggio critico», senza cambiare idea sull’opera. L’ultima assemblea regionale di Si ha, infatti, appoggiato il documento proposto dal segretario, nonché consigliere regionale, Marco Grimaldi per verificare le possibili convergenze con l’attuale maggioranza (di cui è parte) e definire una lista con Mdp e Possibile.

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