In picchiata gli incassi al box office e le presenze in sala
Cinema I dati cinetel sul 2017, anno orribile per i film italiani
Cinema I dati cinetel sul 2017, anno orribile per i film italiani
Francesco Rutelli, lo chiama lo «psicodramma italiano»: il mantra ripetuto da anni per cui gli italiani non vanno al cinema d’estate – una delle cause individuate dal presidente dell’Anica alla base degli sconfortanti dati Cinetel sugli incassi al botteghino e le presenze in sala del 2017. L’anno appena trascorso si chiude infatti, come spiega l’ad di Cinetel Richard Borg, con quasi 585 milioni di euro di incassi (meno l’11,63% rispetto al 2016) e circa 93mila presenze (meno 12,38%).
Come notano tutti – a commentare i dati Cinetel ci sono anche Francesca Cima, Andrea Occhipinti, il Direttore generale per il cinema del Mibact Nicola Borrelli e il presidente Anec Agis Alberto Francesconi – i dati sarebbero sostanzialmente uguali a quelli del 2016 se quell’anno non avesse registrato due eventi «straordinari»: in primo luogo Quo Vado di Checco Zalone (oltre 65 milioni di incasso) e poi Perfetti sconosciuti di Paolo Genovese (più di 17) – mentre nel 2017 nessun film italiano ha superato i 10 milioni.
I numeri evidenziano una preoccupante contrazione – il secondo peggior risultato degli ultimi cinque anni dopo quello del 2014 – e scende soprattutto la quota di mercato italiana (il 17,64% degli incassi totali) in favore di quella Usa (66,28%): «La cinematografia statunitense ha avuta una crescita quasi pari alla decrescita italiana», anche se i film di produzione e coproduzione italiana usciti nel 2017 sono otto in più dell’anno scorso.
Un altro motivo che secondo Rutelli ha influito sui risultati negativi, oltre anche alle offerte legali e illegali di internet, è la «fase di transizione» legata alla nuova legge sul cinema – i decreti attuativi sono arrivati a fine anno – «elemento che ha inciso sulla pianificazione» perché molti operatori del cinema sono rimasti in attesa di capire come muoversi.
«La cosa che mi colpisce di più – dice Occhipinti – è il dato per cui in Spagna tra giugno, luglio e agosto si sono registrati 100 milioni di euro in più» rispetto all’Italia. La legge sul cinema, spiega Borrelli, già prevede delle misure – «differenziazioni e premi per produttori e distributori» – che favoriscono le uscite cinematografiche estive. E inoltre, annunciano il Direttore generale per il cinema e Rutelli, nei prossimi giorni verrà presentata a Franceschini una proposta di progetto (di cui però non viene svelato nulla) proprio per combattere la desertificazione estiva delle sale.
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