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In Italia 32 fabbriche recuperate

Alla Ipt di Scarperia, nel Mugello, lavoravano la plastica per conto di un colosso europeo del polietilene. Oggi la fabbrica recuperata produce shoppers biodegradabili, sacchetti e pellicole per confezionare i […]

Pubblicato più di 10 anni faEdizione del 1 marzo 2014

Alla Ipt di Scarperia, nel Mugello, lavoravano la plastica per conto di un colosso europeo del polietilene. Oggi la fabbrica recuperata produce shoppers biodegradabili, sacchetti e pellicole per confezionare i cibi. La Lincra di Cavriago, in provincia di Reggio Emilia, è fallita a causa di alcuni investimenti sbagliati. Undici ex lavoratori l’hanno rilevata e riaperta, e oggi sfornano interni per cravatte, lavorando per grandi griffe come Ferragamo e Hugo Boss. La multinazionale Warner Chilcott, scaduto il brevetto su un farmaco molto commercializzato, ha chiuso lo stabilimento in cui si produceva e se n’è tornata negli Usa. I manager della sede romana hanno rilevato la licenza e ora commercializzano farmaci di base. Sono trentadue le fabbriche recuperate attualmente in Italia. In ventisette hanno ottenuto l’aiuto economico di Coopfond, il fondo costituito dalla Lega delle Cooperative. La gran parte di queste si trovano tra Toscana (11) ed Emilia Romagna (12). I dati fornitici dalla Legacoop parlano di 657 posti di lavoro salvati e investimenti attivati per 30 milioni e 471 mila euro.

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