La Nuova unione popolare ecologica e sociale lancia la «grande marcia», la manifestazione di domenica 16 contro l’aumento del costo della vita e la crisi climatica. In un tweet Mélenchon ha chiamato a farsi sentire «più che il 5 e 6 ottobre 1789», in riferimento alla marcia delle donne su Versailles, attirandosi le critiche del governo ma anche di esponenti della Nupes, come il segretario dei socialisti Faure. Al corteo il grande assente sarà la Cgt, uno dei principali sindacati del Paese. Il leader, Philippe Martinez, ha giustificato la scelta sostenendo che servano «parole d’ordine più offensive, come l’aumento dei salari». Sul «Journal du Dimanche», invece, è stato pubblicato un appello a partecipare alla protesta firmato da numerosi intellettuali tra i quali la premio Nobel per la letteratura, Annie Ernaux: «Macron ha messo in atto la strategia dello shock: sfrutta l’inflazione per aumentare i divari di ricchezza e per stimolare i redditi del capitale a scapito del resto. Lo shock può portare al peggio. Come è successo all’Italia, che ha appena rinnovato il suo passato fascista. La Francia non è immune da questo destino. Abbiamo bisogno di un sussulto popolare».

Gb: il governo Truss nel mirino della Boe

Liz Truss nel mirino. La Banca d’Inghilterra è dovuta intervenire ancora per calmierare l’impatto del cosiddetto mini-budget e il cancelliere Kwarteng ha dovuto anticipare, dal 23 novembre al 31 ottobre, la presentazione dei dettagli della manovra per spiegare dove troverà i soldi per tagliare 43 miliardi di tasse. Oltre alla crescita spropositata dei tassi d’interesse sui mutui, a rischio ci sono anche i fondi pensione.