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(In) fedele alla linea…

(In) fedele alla linea…Giovanni Lindo Ferretti

Musica La difficile metamorfosi di Giovanni Lindo Ferretti in concerto al teatro Goldoni di Venezia. Il 25 marzo su Sky Arte un film documentario su di lui

Pubblicato più di 9 anni faEdizione del 25 marzo 2015

Non è mai facile la convivenza con l’altro da sé per un artista ed è ancor più difficile dopo aver superato una malattia. Quando poi si tratta di Giovanni Lindo Ferretti tutto si complica. E allora cosa fare: ascoltare il rivoluzionario cantante di Emilia paranoica e I fuochi di San Giovanni o leggere lo scrittore reazionario di Reduce e Barbarico?

Andare indietro all’essere poco più che adolescenti ed emozionarsi all’ascolto e alla visione colorata dei canti e dei balli punk-romagnoli orchestrati con Massimo Zamboni, Annarella e Farouk nei CCCP o rimettere sul piatto gli album della lenta e inesorabile riconversione religiosa, passata attraverso i Csi e i Prg, prima degli inaspettati exploit letterari e non solo? Le posizioni politiche dell’ultimo Ferretti sono note e da tempo hanno smesso di sorprendere quanto invece pare ancora nuovo il suo desiderio di sperimentare uno stile di vita “altro”: tra cavalli e montagne (da pagarsi facendo ogni tanto musica, album e concerti come disse nel film Fedeli alla Linea). Comunque, queste sono domande che oggi, in tempo di memoria corta e basta dare un’occhiata ai risultati delle elezioni amministrative francesi, sembrano scomporsi in una miriade di post che aspirano solo a ciò che potrebbe chiamarsi ancora “uno stato d’agitazione”, più che di pensiero.

Con buona pace di Zuckenberg e all’uso che si fa della sua stringa “a cosa stai pensando?” che però torna utile nel momento in cui è lo stesso Ferretti a firmarsi come in uno specchio riflesso (FLG): .

Dunque, un pugno di date del tour che si è chiuso sabato scorso al Teatro Goldoni di Venezia e che riprenderà dopo una lunga sosta a maggio da Bologna (l’8), che hanno segnato il ritorno sul palco di uno dei protagonisti della musica italiana degli ultimi trent’anni. E il Giovanni Lindo Ferretti che si ascolta è tutto composto sia nel manifesto retrospettivo di A cuor contento e sia nella rigorosa scaletta proposta, cristallizzata anche nei bis, in un tempo che sembra sì appartenergli, ma che s’avverte – ad un attento ascolto – lontano se non fosse per il battimani e nella richiesta dei brani dei fan, della prima e seconda ora, che ne reclamano l’indimenticabile voce che sovrasta l’assordante “wall of sound” e riveste di storia le nuove versioni di Mi ami?, Radio Kabul, Curami e Spara Jurij. Solo, allora ci si accorge di come il concerto sia “cccp” centrico e che forse gli anni non sono passati invano e si è meno “reduci”. E a proposito di Fedeli alla linea,  mercoledì 25 marzo (ore 22.10) Sky Arte lo propone in prima tv. Per la regia di Germano Maccioni contiene – per i fan – molte immagini inedite.

 

 

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