In direzione +Europa si spacca sulla fiducia ai «giallorossi»
Bonino verso il no, Tabacci verso il sì I deputati Magi e Fusacchia: «Aspettiamo la squadra e i programmi»
Bonino verso il no, Tabacci verso il sì I deputati Magi e Fusacchia: «Aspettiamo la squadra e i programmi»
Sul governo «giallorosso» si spacca +Europa. La direzione nazionale, riunita lunedì sera, sì è conclusa con 19 voti per il no alla fiducia al Conte 2, sostenuto da Emma Bonino e dal segretario del movimento, Benedetto Della Vedova, e 14 sì. Tra i favorevoli a sostenere il governo, il presidente e deputato Bruno Tabacci. Gli altri due deputati, Riccardo Magi e Alessandro Fusacchia, aspettano di vedere i programmi.
Questi ultimi due, insieme al consigliere regionale del Lazio Alessandro Capriccioli, pur non avendo diritto di voto in direzione si sono espressi contro una bocciatura preventiva del nuovo governo. Negli interventi di chi appoggia la linea Tabacci è stato affermato che mentre la «Ue, le cancellerie europee, lo spread e i mercati benedicono l’uscita di scena del sovranista Salvini dal governo e la nascita del Conte 2, metà + Europa sceglie di stare all’opposizione in compagnia degli euroscettici».
Alessandro Fusacchia, capogruppo di +Europa alla Camera, spiega: «Al Senato credo che Emma Bonino non voterà la fiducia. Alla Camera siamo in tre: Tabacci sicuramente la voterà. Magi ed io stiamo ripetendo da giorni che aspettiamo il programma e la squadra dei ministri per decidere come votare. Non è attendismo, è prudenza. La situazione è molto delicata e non vogliamo nuocere al difficile tentativo di archiviare la brutta stagione di 14 mesi dominata da Salvini».
Riccardo Magi aggiunge che proprio per aspettare la composizione della squadra e «gli obiettivi che si dà» in direzione aveva proposto di non votare, evitando la spaccatura. Tra i punti non condivisibili del programma in via di definizione Magi cita il taglio dei parlamentari, «concessione all’antiparlamentarismo più becero». Inoltre «sull’immigrazione tornare sui dl sicurezza seguendo le indicazioni del Colle è il minimo sindacale per rientrare nella legalità costituzionale».
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