La notizia è di qualche giorno fa, tra i dodici film che più hanno incassato fin ora nell’annata in Cina figura Qi Tian da Sheng, un lungometraggio che non ha mai visto la luce di una sala cinematografica però. Il film infatti è uno dei tanti prodotti audiovisivi che saltando il cinema, viene distribuito direttamente sul web su siti cinesi, nel paese asiatico Youtube è bloccato, così come altri siti di condivisione per video come Daily Motion o Vimeo. Insomma, la strategia è, fatte le debite proporzioni, la stessa di Netflix, solamente che l’incredibile numero di potenziali spettatori e la congiuntura economica e sociale in cui si trova la Cina da un po’ di anni a questa parte, permette ricavi stratosferici a fronte di investimenti minori rispetto alle produzioni destinate al grande schermo. I sistemi per avere dei ritorni economici sul web sono diversi da piattaforma a piattaforma, il più comune è quello di pay per view o l’abbonamento mensile, con il settore che ha cominciato a prender piede e forma in pianta stabile circa tre anni fa. Uno dei protagonisti nel campo è senza dubbio il portale iQiyi, generalmente conosciuto all’estero come il Netflix cinese, che punta a diventare il leader del settore. Proprio su questo sito sono passati molti dei film interpretati da Peng Yusi, ora attore ma che fino a pochi anni fa, come riportato dal sito Sixth Tone, lavorava ancora come cameriere e serviva i tavoli di alcuni ristoranti. In pochissimi anni però Peng è diventato una vera e propria star del cinema cinese per il web, circa quaranta titoli in cui ha prestato il volto, per lo più zombie movie o film fantasy, sono questi infatti i due generi che vanno per la maggiore in questa nuova nata industria audiovisiva cinese. Sembra insomma di rivivere, spostata in altri luoghi e con una distribuzione assai diversa, quel boom di film di serie B dedicati ad arti marziali e tematiche connesse, che decretarono la popolarità del cinema di Hong Kong negli anni settanta ed ottanta. Denominatori comuni con quell’ondata che tanto influenzò anche il cinema occidentale sono il basso budget ed una tempistica per le riprese molto serrata che permette di sfornare un lavoro dopo l’altro e la quasi totale libertà di espressione che ha caratterizzato questo nuovo filone cinese ha anche permesso a molti registi di sperimentare con il mezzo. Purtroppo come quasi tutte le oasi di libertà, anche il cinema online cinese sembra sia destinato ad essere regolamentato, anzi una serie di regole è già entrata in vigore lo scorso anno.