Se nel primo volume dedicato a quarant’anni di mirabolanti performance del corpo (autolesionista, solipsistico, radicale, ansiogeno) la docente e critica d’arte Teresa Macrì aveva raccontato un teatro fisico della dissidenza, sempre in bilico fra l’obsolescenza del proprio destino e il desiderio di ibridazione così da poter ridisegnare a piacimento i confini biologici (un’utopia che, a volte, ha lambito il fallimento concettuale, oltre che politico), in questo secondo libro dedicato agli Slittamenti della performance Volume 2. Anni 2000-2022, Postmedia Books, pp. 306, euro 24) sotto i riflettori finiscono gli ultimi due decenni, testimoniando in molti casi un «lavoro in corso» dell’immaginario,...