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In Campania Articolo 1 si spacca, i ribelli a Speranza: «Hai ceduto alle logiche di De Luca»

In Campania Articolo 1 si spacca, i ribelli a Speranza: «Hai ceduto alle logiche di De Luca»Roberto Speranza – LaPresse

Elezioni La polemica sui posti in lista: l’accusa è aver sacrificato il parlamentare uscente di Salerno Federico Conte, inviso al governatore

Pubblicato circa 2 anni faEdizione del 21 agosto 2022

Il partenopeo Vincenzo Amendola capolista in Basilicata e il lucano Roberto Speranza capolista a Napoli, stranezze del gioco di incastri nelle liste di Democratici e progressisti. Art1 Campania spinge sul tasto dell’appartenenza per la presenza del ministro della Salute: «La nostra comunità è orgogliosa della candidatura del segretario nazionale come capolista. Un riconoscimento importante». E ancora: «Ha svolto, con disciplina e onore, così come prevede l’articolo 54 della Costituzione, un compito difficile e il Paese ne ha apprezzato le scelte. Con questo spirito e nelle palesi difficoltà di una pessima legge elettorale, si è mosso con l’intento di valorizzare al meglio il gruppo dirigente nazionale e territoriale nelle candidature per le prossime politiche». La nota è firmata da Alessandro Tartaglione (cosegretario regionale e coordinatore di Caserta), Francesco Dinacci (coordinatore di Napoli) e i coordinatore provinciale di Avellino e Benevento.

Nel comunicato si tocca un tasto dolente: in Art1 è arrivato lo strappo del parlamentare uscente Federico Conte, che ha accusato la dirigenza di non averlo difeso, facendolo finire in posizione non utile alla rielezione. Conte è salernitano e da sempre avversario del governatore De Luca, che nella provincia di casa ha piazzato il figlio Piero, il suo vice in regione Fulvio Bonavitacola e una pattuglia di fedelissimi. Pd e Art1 hanno siglato un patto di non belligeranza con il presidente campano, che ha sempre messo nel mirino sia il suo partito che il ministro della Salute.

«Ringrazio la direzione nazionale del Pd – ha scritto Conte per declinare la candidatura – ma mi vedo costretto a ribadire la mia indisponibilità già comunicata al segretario nazionale di Art1. L’ondeggiante politica dell’ultima fase e l’algido svolgimento delle trattative per la formazione delle liste, caratterizzate da veti autoreferenziali, provano che non sono venute meno, specie in Campania e in particolare a Salerno, le ragioni per le quali alcuni di noi decisero di candidarsi con LeU. Mi ha colpito la scelta di trasformare la Campania in un’area di atterraggio per candidature prestigiose di altre realtà. Evidentemente si ritiene che la classe dirigente espressione del sistema di potere locale non sia all’altezza di esprimersi a livello nazionale e, nel contempo, si impedisce che ne emerga una nuova». In Campania sono stati paracadutati anche il ministro Franceschini e l’ex segretaria Cgil Camusso.

Anche un pezzo di Articolo 1 non ha apprezzato le trattative per le liste e ieri ha scritto a Speranza: «Caro segretario, con sofferenza siamo costretti a rilevare che le scelte poste in essere dal partito hanno mortificato la lotta politica che abbiamo fatto insieme in questi anni, in specie in Campania. Ti abbiamo seguito con fiducia e lealtà nella convinzione che avremmo caratterizzato politicamente il programma e la formazione delle liste e invece siamo arrivati nel Pd accettandone non solo le condizioni politiche ma anche le pregiudiziali personali. Stentiamo a comprendere come tu abbia potuto condividere le logiche di potere di De Luca che, oltre a contrastarci per anni con i metodi che gli sono propri, ti ha ripetutamente offeso. Hai accettato che egli facesse merce di scambio tra le sue posizioni territoriali e candidature paracadutate dall’alto in danno dei territori, di fatto tagliando fuori quella del nostro stimato parlamentare, così dando via libera al veto in suo danno».

Per concludere: «Le candidature sono diventate un prosieguo, in peius, di quelle del Pd del 2018. Scelte che favoriscono oggettivamente le destre». Tra i firmatari, Valentina Botta coordinatrice regionale Articolo Uno Campania, Carmine Ansalone coordinatore provinciale di Salerno, Michele Gravano ex segretario Cgil Campania.

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