Visioni

In arrivo Zelig tv, non solo televisione

In arrivo Zelig tv, non solo televisioneda sinistra Michele Mozzati, Nico Colonna, Roberto Bosatra, Gino Vignali, Marina Di Loreto, Gianluca Paladini, Giancarlo Bozzo – foto di Francesco Margutti photo.movie

Media Dal 25 febbraio sul canale 243 del digitale terrestre - e su web - un nuovo progetto editoriale ideato da Bananas Media Company con Smemoranda

Pubblicato quasi 7 anni faEdizione del 17 gennaio 2018

Dal 25 febbraio un nuovo  canale – per l’esattezza il numero 243 – si accenderà nell’arcipelago del digitale terreste. E’ Zelig TV, un centro di produzione e a seguire una web tv compongono, il progetto editoriale multipiattaforma ideato da Bananas Media Company con Smemoranda e presentato ieri a Milano.

La rete vuole ritagliarsi uno spazio  semigeneralista, come ha detto il direttore artistico Giancarlo Bozzo: «Ci occuperemo di quel che riguarda la nostra vita, con uno sguardo particolare dal comico all’ironico, ma non saremo soltanto comici». Il palinsesto conterà 400 ore di produzione originale e 200 ore di acquisizioni.

Tra i programmi annunciati un nuovo show di Zelig, Zelig Time; Stars, serie di interviste a personalità del mondo comico come Ale e Franz, Gioele Dix, Giobbe Covatta, Raul Cremona e Paola Cortellesi; il programma di intrattenimento e divulgazione sull’Arte di vivere con Leonardo Manera. E ancora sit-com e sketch-com, nuovi format su danza, musica, burlesque, uno show di cucina sugli insetti a uso alimentare, il tutto realizzato internamente.

«Zelig Tv non è una televisione ma un nuovo modo di essere editore – sottolinea Gianluca Paladini, DG di Bananas Media Company – Non più editoria di mezzo ma editoria di comunità, come lo sono da anni Bananas Media Company e Smemoranda. Il nostro primo obiettivo è di raggiungere e coinvolgere il nostro pubblico attraverso ogni mezzo. Con Zelig TV televisione, web, teatro ed eventi sul territorio diventano un unico sistema integrato che coinvolge e avvolge la nostra comunità, esaltando lo storico senso di appartenenza del pubblico di Zelig e di Smemoranda, e che va ben oltre la comicità».

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