Che sia straniamento si dice in fretta: un modo di dire le cose che produce uno smarrimento più o meno prolungato nel comprendere, un disorientamento intellettuale, «uno choc psichico» di fronte all’inaspettato, all’ignoto. Non è un fatto marginale nel rapporto tra lingua e letteratura, anzi n’è il fulcro pragmatico. L’eccesso di straniamento a volte viene detto audacia ma è bene sapere che l’assenza di straniamento si dice noia. Totalmente astruso e tediosamente concreto sono quindi i due estremi della possibilità di costruzione ambientale entro cui fare esperienza (lettura). Ambiente rischiosamente estraneo o fastidiosamente prevedibile. IL PRETESTO PER PARLARE in questi...