Non esiste altra epoca in cui tanta gente abbia avuto accesso a così tante informazioni, eppure mai come oggi il numero dei Paesi dove un giornalista non può azzardarsi a scrivere la verità senza rischiare la pelle, si assottiglia a vista d’occhio. Un paradosso ma tant’è. Così, se in cima all’annuale classifica di Reporters Sans Frontières ritroviamo, come era prevedibile, i soliti regimi autoritari di Corea del Nord, Turkmenistan, Cina, Iran, Nicaragua tallonati da quelli sempre in preda a guerra civili di Iraq, Libia, Siria, Somalia, o in balia dei narcotrafficanti come Messico, Colombia o Guatemala, il fenomeno più impressionante...