Il troppo (potassio) stroppia
Banane, banane, banane. Questa la semplicistica indicazione nutrizionale che viene data a chi ha bisogno di potassio. Effettivamente, le variazioni in eccesso o in difetto del potassio producono nell’organismo importanti […]
Banane, banane, banane. Questa la semplicistica indicazione nutrizionale che viene data a chi ha bisogno di potassio. Effettivamente, le variazioni in eccesso o in difetto del potassio producono nell’organismo importanti […]
Banane, banane, banane. Questa la semplicistica indicazione nutrizionale che viene data a chi ha bisogno di potassio. Effettivamente, le variazioni in eccesso o in difetto del potassio producono nell’organismo importanti conseguenze. Ad esempio sull’equilibrio acido-basico, sulla contrazione dei muscoli (e quindi anche del cuore), sui livelli della pressione arteriosa e sul rischio cardiovascolare. Eppure, strano a dirsi, di questo importante nutriente è solo dal gennaio 2013 che l’Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms) ha fissato le linee guida sui fabbisogni. Secondo l’Oms, un adulto necessita di circa 3500 mg al giorno di potassio. Quali sono gli alimenti che contengono buone quantità di potassio? Certo, anche le banane (circa 300 mg/100 g), ma molto di più se ne trova nei fagioli e nei piselli secchi (circa 1000-1300 mg/100 g), nell’uvetta, nelle prugne e nelle albicocche secche (circa 800-900 mg/100 g), nelle verdure come spinaci, cavoli e prezzemolo (circa 500-600 mg/100 g). La frutta (accreditata di solito come grande apportatrice di potassio) ne contiene generalmente meno di 300 mg/100 g. E gli integratori ritenuti necessari nei mesi caldi? Chi si muove all’aperto, fa sport, zappa l’orto o, semplicemente, suda molto ha probabilmente bisogno ogni tanto di integratori. Ma senza pensare che, tanto, male non fa e che più ce n’è meglio è. Non è proprio così. Una nota del Ministero della Salute (aprile 2019) ci ricorda che assumere troppo potassio con integratori è imprudente e questo rischio va segnalato sull’etichetta. Dove va messa una specifica avvertenza quando la dose giornaliera suggerita arriva a fornire il 50% (cioè 1000 mg) del Valore Nutritivo di Riferimento (2000 mg) fissato nel Regolamento (UE) 1169/2011. Ma chi rischia davvero? Soprattutto chi ha i reni che funzionano poco e chi assume alcuni farmaci che interferiscono con la ritenzione di potassio nell’organismo: diuretici, betabloccanti, alcuni antibiotici, antinfiammatori non steroidei (questi ultimi, tra l’altro, di libera vendita e commercializzati anche in «confezione famiglia»). Il Ministero suggerisce di sentire sempre il parere del proprio medico prima di assumere integratori di potassio.
Con il potassio, insomma, non si scherza. Ce lo rammenta anche Primo Levi che nel racconto dal titolo omonimo (compreso nel suo Il sistema periodico del 1975) suggerisce di non sottovalutare le potenzialità sorprendenti di questo elemento.
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