Esplode lo scontro tra grande distribuzione e produttori sul «trimestre salva-spesa» voluto dal governo. Il ministro Adolfo Urso questa mattina avrà solo associazioni della distribuzione e del commercio a firmare una dichiarazione congiunta che entro il 10 settembre dovrebbe diventare un accordo scritto per offrire dal 1° ottobre al 31 dicembre un paniere di prodotti di prima necessità a prezzi calmierati.

Carlo Alberto Buttarelli di Federdistribuzione ha accusato l’industria della trasformazione di non voler firmare con «argomentazioni pretestuose e strumentali». Nel pomeriggio hanno ufficializzato il loro «no» Centromarca e Ibc, che hanno definito il trimestre anti-inflazione «non praticabile », a partire dai ridotti margini di profitto delle imprese. Unionfood ha espresso dispiacere per le dichiarazioni di Federdistribuzione, chiedendo il coinvolgimento di tutti gli operatori della filiera alimentare.

Intanto i dati Istat registrano un calo dei consumi anche a giugno (vendite al dettaglio – 0,2% in valore, -0,7% in volume). Rispetto al 2022, le famiglie hanno speso il 3,6% in più per comprare il 3,5% in meno di prodotto. Il caro-prezzi nell’alimentari e discount è al 9,4%. L’inflazione al 6,4%.