Il Tribunale di Locri ha dichiarato l’ineleggibilità del sindaco di Riace Antonio Trifoli, eletto nelle amministrazioni amministrative del maggio scorso. I giudici hanno accolto il ricorso presentato dalla candidata Maria Caterina Spanò, per la quale Trifoli non avrebbe potuto essere eletto in quanto dipendente del Comune, con mansioni di vigile urbano con contratto a tempo determinato. E come tale non poteva beneficiare dell’aspettativa per motivi politici.

Spanò capeggiava la lista in cui era candidato a consigliere l’ex sindaco Mimmo Lucano, decaduto dopo il suo arresto nell’ottobre dello scorso anno per i presunti illeciti nella gestione dei migranti. Lucano, comunque, non era stato eletto. La sentenza sarà esecutiva soltanto dopo i tre gradi giudizio. Fino ad allora Trifoli – che guida una ma maggioranza a trazione leghista – resterà in carica come sindaco. Per l’accoglimento del ricorso si era pronunciato, in udienza, anche il Procuratore della Repubblica di Locri, Luigi D’Alessio.

«Ho appreso da poco la decisione del Tribunale di Locri e resto sconcertato sulle motivazioni. Si vuole precludere il diritto all’elettorato passivo a chi dopo 20 anni è ancora precario della pubblica amministrazione», è ha commentato la sentenza Trifoli. «Un sacrosanto diritto sancito dalla nostra Costituzione – ha aggiunto – che viene cancellato con un colpo di spugna senza approfondire attentamente la vicenda, tant’è che nel dispositivo si specifica che non esistono casi precedenti».