Europa

Il torneo benefico e senza mascherine di Djokovic finisce male: tamponi per tutti

Il torneo benefico e senza mascherine di Djokovic finisce male: tamponi per tuttiBelgrado, 14 giugno. Foto di gruppo dell'Adria Tour con Novak Djokovic al centro – Ap

Focolaio tennistico tra Belgrado e Zara Coric e Dimitrov tra i primi positivi al Covid 19. Bufera sul numero 1 del tennis mondiale per le sue posizioni "negazioniste"

Pubblicato più di 4 anni faEdizione del 23 giugno 2020

Atleti positivi al Covid-19 e il rischio di focolai disseminati (almeno) tra Serbia e Croazia. Altro che allegre esibizioni con un po’ di tifo sugli spalti: l’Adria Tour, una serie di tornei-esibizione organizzati dal numero uno del tennis mondiale, Novak Djokovic, con la presenza di diverse stelle del circuito tennistico in pausa per la sospensione dei tornei internazionali, rischia di rivelarsi un tornado per il contagio da Coronavirus. In queste ore, tamponi a tappeto tra tennisti, organizzatori, addetti ai lavori.

Nel corso delle prime due tappe del mini-tour d’esibizione sono andati in campo alcuni dei campioni invitati da Djokovic, da Thiem, a Zverev e Dimitrov, con incassi dalla vendita dei biglietti in beneficenza. Esatto, i biglietti. Tra Belgrado e Zara era presente tantissimo pubblico: tribune strapiene, spettatori senza mascherine, nessun rispetto del distanziamento sociale – le norme restrittive in Serbia sarebbero comunque più blande rispetto a quelle italiane -, oltre a partitelle di calcio, basket, con atleti circondati dagli appassionati e pure un salto in discoteca, con protagonista lo stesso Djokovic. Senza alcun timore di esporsi al contagio da Virus. Momenti di gioia, condivisione che sono finiti in Rete, dieci giorni di partite in relax, allegria, foto con i campioni, il solito Djokovic in versione showman. Unico assente, ma in realtà convitato di pietra, il Covid-19 trattato come uno sconosciuto. E invece.
Ecco la prima positività, del bulgaro Igor Dimitrov, anche lui immortalato in allegri momenti tra campo e discoteca senza mascherina e poi, dispiaciuto e con mascherina davanti al suo smartphone, a confermare il suo stato di salute sulla sua pagina Instagram.

Così è scattato l’allarme, anche tra gli organizzatori dell’Adria Tour (tra cui, il fratello di Djokovic, Djordje), che hanno annullato la finale a Zara, dove sarebbe stato protagonista lo stesso Djokovic. E poi, i positivi in serie: l’idolo del tennis croato Berna Coric, l’allenatore di Dimitrov. Ed è risultato contagiato dal Covid-19 anche uno degli allenatori di Djokovic: subito tamponi per tutti, anche per il campione serbo, rifiutatosi in un primo momento e poi sottoposto al test a Belgrado, assieme alla famiglia.

Il tennista intanto viene travolto dalle critiche da ogni angolo dello sport mondiale. Non una novità per il serbo, che nelle scorse settimane più volte si era detto contrario alla vaccinazione per il Covid-19, attirandosi la reprimenda di un altro dei fenomeni del tennis mondiale, Rafa Nadal.

Convinto No Vax e critico verso il rigido protocollo che attende i tennisti allo Us Open, che si giocherà dal 24 agosto a New York, durante una diretta social con uno dei suoi consulenti, l’appassionato di filosofie orientali Chervin Jafarieh, secondo cui la pandemia è un periodo eccitante in cui vivere, Djokovic aveva illustrato alcune strampalate teorie sul benessere personale totalmente prive di basi scientifiche.

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