Nell’ottobre del 1935 Walter Benjamin è in esilio a Parigi, in quel «minimo esistenziale» che però non gli impediva di raccogliere fiori, come si esprime in una frase ricordata dall’amico Scholem. Il 9 di quell’ottobre scrive a Gretel Karplus, una delle sue amiche più fidate, legata ad Adorno: «In queste ultime settimane ho potuto comprendere la caratteristica strutturale nascosta nel ’destino’ dell’arte nel XIX secolo. Ho quindi verificato su un caso esemplare la mia teoria gnoseologica – che ruota intorno al concetto molto esoterico dell’’adesso della conoscibilità’ (un concetto di cui probabilmente non ho mai parlato nemmeno con te)». UNA...