Il terrorismo, la guerra e la crisi dello stato-nazione
La manifestazione per Charlie Hebdo di Parigi – Lapresse/Reuters
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Il terrorismo, la guerra e la crisi dello stato-nazione

Terrorismo L’ideologia fondamentalista, cosmopolita e gerarchica, è un concorrente simmetrico nella destabilizzazione dello Stato post-coloniale e delle sue promesse laiche di emancipazione sociale e nazionale. E la guerra torna a essere la potente forma di redistribuzione del capitale
Pubblicato più di 9 anni faEdizione del 24 gennaio 2015
Una volta assorbito lo shock dei barbari attentati di Parigi, bisognerà cominciare a valutarne le conseguenze nel mondo globale. Voci tutt’altro che disinteressate già si affastellano a difesa dell’occidente «assediato», di unioni sacre che prescindono totalmente da un’analisi dei rapporti tra centro e periferia nel sistema-mondo nascente sulle ceneri della Guerra Fredda. La transizione verso un nuovo ordine egemonico, infatti, non può esser compresa senza tener conto della crisi economica e conseguente ridefinizione del ruolo dello Stato-nazione. Un processo che si manifesta sia nelle relazioni internazionali, attraverso l’offensiva nei confronti delle economie emergenti e la creazione di entità sovranazionali a...
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