Due album uniti dal rapporto con il tempo e dalla figura del sassofonista Roberto Ottaviano, di recente a Roma, splendido ospite di Luigi Cinque (sassofonista e direttore artistico) per il progetto «Le ali della città» a Corviale.
Il cd riporta un free lirico, dal linguaggio polimodale, che si articola attraverso spirali melodiche e in un serrato e travolgente interplay, cui contribuisce una sezione ritmica da Ottaviano definita «dalla splendida ferocia». I cinque brani mostrano un jazz alternativo a quello Usa, saturo di urgenza espressiva, generoso ed empatico, in grado di scardinare e costruire allo stesso tempo. «4 fantastici musicisti. 4 amici. 4 forti personalità (…) were on fire that night in Milan» ha scritto Bergerone, nei decenni figura di entusiastico propagatore dell’ avantgarde jazz europeo e sudafricano.
Roberto Ottaviano, amico e collaboratore per lungo periodo di Keith Tippett, tratteggia la musica dell’Elton Dean Quartet con rara maestria nelle «linear notes». Lo stesso musicista con il suo sax soprano dipinge l’universo di Charles Mingus, insieme allo straordinario pianista britannico Alexander Hawkins, nel riuscito ed emozionante album Charlie’s Blue Skylight (Dodicilune).
Undici le composizioni mingusiane – da Canon a Us in Two passando per Remember Rockefeller at Attica – selezionate per l’elevatissima qualità musicale e i riferimenti socio-politici di un artista capace di «passare dalla seta alle orge ecclesiatiche con lo scatto di un giaguaro». Un repertorio che sfida il tempo, riletto nell’essenzialità del duo conservando l’esplosiva energia e gli infiniti colori della «Mingus music».