«È il medium che comanda a tutta quanta l’elaborazione dell’artista» scriveva Rosalind Krauss nel suo Under Blue Cup del 2011. Un’affermazione da leggere all’interno del dibattito statunitense intorno alla teoria formalistica dell’arte, dove la critica di Washington intendeva prendere le distanze da Clement Greenberg. Per quest’ultimo, il medium è sempre stato qualcosa di fisico, di materiale, in grado di donare all’arte un valore essenzialmente plastico, figurativo. Per Greenberg, pittura e scultura «si esauriscono nella sensazione visiva che producono». Esse, cioè, hanno compreso la specificità del proprio medium e attraverso esso il loro autonomo statuto. Al contrario per Krauss il medium ha a...