Circondata da un alone di neutralità che tende a decontestualizzare i suoi oggetti e le sue regole, la matematica ha tradizionalmente celato la propria sottile dimensione di genere, centrata sulla prevalenza del ragionamento logico-deduttivo secondo una connotazione che privilegia l’approccio maschile alla soluzione dei problemi. Questo aspetto, connesso alla più generale invisibilità delle donne laddove si tratti di riconoscimenti accademici, spiega perché quando nel 2014 il massimo riconoscimento nella ricerca matematica è andato per la prima volta a una donna, la notizia è stata proprio questa interruzione della monotona successione di riconoscimenti maschili piuttosto che la rilevanza degli studi che...