Il sogno americano di un «giovane» ragazzo di periferia

Un disco aspettato da tante e tanti, un disco annunciato un po’ a sorpresa, un disco dove c’è Sfera Ebbasta, ma non solo trap. X2vr è uscito il 17 novembre, a pochi giorni da un live, gratuito e lanciato sui social dell’artista solo tre giorni prima in quel che fu il Palalido. Il trapper riprende la strada tracciata nel 2015 con Xdvr aggiungendo qua e la tratti tipicamente rap come gli scratch. X2vr si è imposto come il più ascoltato al mondo nella sua prima settimana su Spotify. Numeri da capogiro per un disco che non si discosta dalla storia dell’artista, sia per tematiche che per suoni. A cambiare però è lo sguardo con cui Sfera guarda a quei temi, non più quello di un giovane ragazzo di periferia in rampa di lancio ma quello di un padre, trentenne, diventato uno degli artisti più di successo della scena musicale italica. Il disco si apre con l’artista che fa elogio al «sogno americano» dicendo «Io penso che la gente non abbia capito il mio modo di vivere, pensano che ostento in quello che ho, ma in realtà io spero solo di motivare tutti quei ragazzi che come me non hanno mai avuto niente e che sbattendosi sanno di poter arrivare a qualcosa». Il ritorno di Sfera è confezionato in 12 brani e dalla partecipazione fra gli altri di Lazza, Shiva, Tedua, thsup.