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Il sindaco: “Ventimiglia sta reagendo con grande generosità ed equilibrio”

Il sindaco: “Ventimiglia sta reagendo con grande generosità ed equilibrio”

Intervista Enrico Ioculano (Pd), primo cittadino della località di confine, ieri mattina è stato colto di sorpresa quando la polizia ha caricato a forza sui furgoni i migranti che da cinque giorni sono "prigionieri" dell'Europa

Pubblicato più di 9 anni faEdizione del 17 giugno 2015

Il sindaco di Ventimiglia, Enrico Ioculano (Pd), ci è rimasto male quando ha visto la polizia in azione per caricare a forza i migranti sui furgoni.

Era necessario un intervento così duro?

Non sono nemmeno stato avvisato, mi hanno colto di sorpresa. Forse hanno pensato che in stazione l’assistenza alle persone poteva funzionare meglio, in effetti è così. C’ero quando la celere ha cominciato a portare via i migranti, per certe operazioni non si va tanto per il sottile, di sicuro non è stata una bella scena ma non ho visto manganellate.

Non si poteva tentare con il dialogo?

E’ molto complicato parlare con i migranti per cercare di convincerli a spostarsi in un altro luogo. Ci abbiamo messo una giornata intera per convincere una famiglia a raggiungere un luogo più protetto. Sono spaventati, sono diffidenti ed è anche comprensibile, hanno paura di essere portati chissà dove, non si fidano di nessuno, anche se con i volontari stiamo facendo un lavoro straordinario.

E’ vero che la Regione Liguria non ha risposto a una richiesta di aiuto?

Hanno riposto, ma hanno risposto no. Avevo chiesto la disponibilità di dieci unità in più per dare il cambio ai volontari, avevano bisogno di staccare per riposarsi un po’. Ma abbiamo ricevuto una mail in cui c’era scritto che non c’erano ragioni per un intervento. A me dispiace, tutti in città in qualche modo stanno cercando di dare una mano. Ma non voglio fare polemiche, siamo concentrati per dare un aiuto concreto.

Siete pronti per l’accoglienza qualora la situazione non dovesse sbloccarsi?

Dipende dai numeri. Per noi è normale un afflusso di 40 o 50 persone al giorno, ma ne sono arrivate di più. I bagni della stazione non bastano, abbiamo dovuto attrezzare bagni chimici. Ma paradossalmente questa emergenza ha liberato energie che prima non c’erano e adesso i migranti sono assistiti meglio. La tensione è salita per via di quei primi 39 migranti che si sono arrampicati sugli scogli per protesta: erano in Francia quando sono stati rispediti indietro, avevano già comprato un biglietto per Parigi, 107 euro. Quel gruppo è diventato più numeroso, anche perché l’ostinazione a restare sugli scogli è un gesto di protesta politica.

Ventimiglia come reagisce?

La città sta rispondendo molto bene. Paradossalmente la città era meno coinvolta quando i numeri dei migranti erano meno consistenti, adesso invece molte persone hanno capito cosa sta succedendo e si sono attivate con grande generosità. Sono contento perché ho notato la collaborazione di alcuni che non mi sarei mai aspettato. I cittadini hanno capito che questi giovani stanno scappando da guerre e fame, tutti stanno vivendo queste giornate con grande equilibrio ed armonia. Con il flusso di tunisini, nel 2011, c’erano stati molti problemi in più. Ma temo che questa pressione, anche mediatica, non possa durare a lungo.

Riuscirete a convincere i ragazzi degli scogli?

I mediatori culturali stanno cercando di spiegare loro che nessuno vuole rinchiuderli in un centro di detenzione. Stiamo cercando di aiutarli.

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