Il sindaco grillino di Bagheria compra l’ecomostro, ne farà un hotel a 5 stelle
Sulla spiaggia del Sarello Lo scempio edilizio è stato acquistato da una srl di cui sono soci Patrizio Cinque e la deputata pentastellata Caterina Licatini. L’immobile, che è sotto sanatoria per alcune parti che potrebbero essere abusive, diventerà un albergo. Insorge Legambiente: c'era un progetto per farne una terrazza pubblica
Sulla spiaggia del Sarello Lo scempio edilizio è stato acquistato da una srl di cui sono soci Patrizio Cinque e la deputata pentastellata Caterina Licatini. L’immobile, che è sotto sanatoria per alcune parti che potrebbero essere abusive, diventerà un albergo. Insorge Legambiente: c'era un progetto per farne una terrazza pubblica
Per vent’anni è stato il simbolo della cementificazione selvaggia della costa come tante altre opere sul litorale di Palermo, ora l’ecomostro costruito a picco sulla spiaggetta dorata del ‘Sarello’, tra le più belle di Aspra a un tiro di schioppo dalle ville liberty di Bagheria, potrebbe diventare un hotel a “5stelle”. Ad accaparrarsi la struttura, tre piani con terrazze e saloni e un terreno di pertinenza di circa 1.600 metri quadrati, è stata la Nuova Poseidonia. Non una srl qualunque: tra i soci ci sono il sindaco di Bagheria, il grillino Patrizio Cinque, e la deputata pentastellata Caterina Licatini, componente della commissione Ambiente alla Camera.
Non solo. Come risulta da un documento della sezione fallimentare del Tribunale di Palermo, l’immobile è sotto sanatoria per alcune parti che potrebbero essere abusive. Insomma, il sindaco ci sarebbe ricascato. Già qualche anno fa, dopo un servizio delle Iene, era emerso che la famiglia di Patrizio Cinque aveva fatto richiesta per sanare un immobile abusivo, istanza che ancora giace negli uffici per gli accertamenti; un caso che costò il posto a un assessore, che si dimise perché anche lui coinvolto in una vicenda di abusivismo. Di fronte alle polemiche con il consigliere comunale Emanuele Tornatore (Pd) che ha chiesto l’accesso agli atti per studiare le carte, il sindaco Cinque non si scompone: «Credo nel rilancio turistico di Bagheria, per questo ho partecipato all’acquisto dell’ecomostro di Aspra. So che ci saranno polemiche, ma adesso penso che possa essere un’occasione di sviluppo per la mia città».
Edificato negli anni Settanta su un terreno privato prima dell’introduzione del vincolo di inedificabilità assoluta che impedisce la costruzione entro i 150 metri dalla costa, la struttura fu utilizzata come ristorante, sotto le insegne New Orleans; nel frattempo i vecchi proprietari avrebbero ampliato l’immobile con parti che sarebbero abusive, da qui la richiesta di sanatoria. Il ristorante chiuse nel ’94 per il fallimento della società, da allora la curatela fallimentare lo ha più volte messo all’asta, ma senza successo. Undici anni fa la base d’asta fu di circa 2 milioni di euro, ma andò deserta. La Nuova Poseidone se l’è aggiudicato il 17 maggio del 2017 per 225 mila euro, partendo da una base di 150 mila euro. «Da quel che ci risulta la Srl è stata costituita il 15 maggio, due giorni prima dell’aggiudicazione», dice Orazio Amenta, segretario del Pd a Bagheria. Che segnala un’altra mossa “anomala” del sindaco: «Appena 24 ore dall’acquisto, la giunta Cinque approvò il regolamento ‘salva-abusivi’, revocato pochi giorni fa per la solerzia del nuovo segretario generale del comune di Bagheria».
L’ex sottosegretario Davide Faraone (Pd) annuncia una interrogazione al Senato: «L’imprenditore sindaco o il sindaco ormai imprenditore ha stracciato il suo programma, lo trovate ancora sul web. Quattro anni fa, se eletto, avrebbe riqualificato gli ecomostri per scopi di pubblica utilità. Ma dopo quattro anni le cose cambiano, si sa. Invece di riqualificarlo e restituirlo alla società, lo ha comprato come società e la società pentastellata ne farà un albergo, naturalmente a 5 stelle. Al diavolo il bene comune, l’ambiente, la legalità».
In campo anche Verdi e Legambiente. «La precedente amministrazione comunale stava lavorando a un piano utilizzo demanio che prevedeva in quell’area la realizzazione di una terrazza pubblica e l’abbattimento di parti consistenti dell’ecomostro. Il Comune rinuncerà alla terrazza? – dice Angelo Bonelli – L’amministrazione ha già attivato procedure amministrative per variazioni di destinazioni d’uso e di rilascio di concessioni edilizie su quell’immobile? A queste domande devono essere date delle risposte e chiederemo attraverso un esposto alla procura di Termini Imerese di aprire un’indagine».
Per Luigi Tanghetti (Legambiente) «benché legalmente lecito, anche se vedremo le carte prossimamente, non pare altrettanto opportuno non abbattere l’ecomostro, salvaguardando la costa di fronte ai propri interessi personali».
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