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Il sindaco di Stazzema: «Ho scritto a Draghi, Durigon non può restare»

Il sindaco di Stazzema: «Ho scritto a Draghi, Durigon non può restare»Il sindaco di Stazzema Maurizio Verona – Lapresse

Intervista Il primo cittadino del paese martire del nazifascismo: «Lasciarlo al suo posto significherebbe mandare un segnale sbagliato ai giovani»

Pubblicato più di 3 anni faEdizione del 13 agosto 2021

«Ho scritto al presidente Draghi per chiedergli di rimuovere il sottosegretario all’Economia Claudio Durigon. La sua permanenza al governo contrasta con il messaggio che dai luoghi degli eccidi della guerra cerchiamo da anni di mandare ai giovani: il fascismo è un’ideologia criminale, non un movimento culturale». Maurizio Verona, sindaco di Stazzema (Lucca), ha celebrato proprio ieri mattina il 77esimo anniversario dell’eccidio nazifascista del 12 agosto 1944: 560 vittime civili tra cui molti bambini.

Perché si è rivolto direttamente al premier?

Lasciare al governo una persona che propone di modificare l’intitolazione di un parco che porta i nomi di due martiri della lotta alla mafia per celebrare il fratello di Mussolini significherebbe dare un messaggio molto sbagliato ai giovani. Arnaldo Mussolini è stato un censore, un uomo ai vertici della propaganda fascista, un nemico della libertà di stampa. Si potrebbe liquidare l’idea di Durigon di reintitolargli il parco di Latina come una proposta idiota. Ma sarebbe un errore: a forza di sottovalutare si arriva all’indifferenza che è l’atteggiamento più pericoloso. Quando gridiamo “Mai più” a Sant’Anna abbiamo il dovere di fare il possibile perché il ricordo si tramandi attraverso le generazioni. E con il ricordo il sentimento antifascista che è alla base della nostra Costituzione».

Ha ricevuto risposte da palazzo Chigi?

Non ancora, ma sono fiducioso, di solito troviamo orecchie molto attente. Anche perché lo Stato ci ha affidato una parte del compito della memoria, a noi come agli amministratori di altri luoghi segnati dalla violenza nazifascista come Marzabotto. Ogni anno riceviamo dei finanziamenti per coinvolgere le scuole, anche quest’anno sono stati qui a Sant’Anna gruppi di ragazzi italiani e tedeschi che hanno parlato con i superstiti. Ho chiesto al premier di riflettere, lasciare in un ruolo così importante al governo una persona che non condivide i valori fondamentali della Costituzione sarebbe un grave errore. E un messaggio profondamente sbagliato. Il fascismo e il nazismo non sono argomenti su cui si possa avere tentennamenti».

Si aspetta le dimissioni?

Magari finirà tutto in un nulla di fatto, ma Durigon non si è neppure scusato. Era mio dovere scrivere e lanciare un segnale di allarme: quel tipo di ideologie possono tornare a radicarsi anche così, di sottovalutazione in sottovalutazione.

Ieri il presidente Mattarella ha ricordato l’eccidio con parole molto forti: in quel dolore «affondano le radici della libertà riconquistata». Quell’orrore «non potrà mai essere dimenticato».

Il presidente è sempre stato vicino, anche fisicamente, a questi luoghi. E io credo che i ragazzi che vengono qui a parlare con i superstiti saranno ambasciatori della memoria e della democrazia.

Lei è anche promotore di una legge di iniziativa popolare «contro la propaganda e la diffusione di messaggi inneggianti al nazifascismo e la vendita e produzione di oggetti con simboli fascisti e nazisti».

Abbiamo raccolto 250mila firme. Il presidente della commissione Giustizia della Camera Perantoni ha assicurato che sarà esaminata a settembre. Vigileremo perché alle parole seguano i fatti: se ci sono giovani che considerano i simboli fascisti e nazisti come una goliardata la responsabilità è di chi non ha insegnato loro la storia, dunque anche nostra. Sono curioso di vedere chi voterà questa legge in Aula,

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