Politica

Il sindaco di Ascoli, «l’astro nero» con le carte del baro

Fino allo scorso maggio non se lo filava nessuno, Guido Castelli. I soliti beninformati, quando si sforzavano di immaginare un futuro postberlusconiano, guardavano per lo più verso Pavia, dove regnava […]
Pubblicato quasi 10 anni faEdizione del 6 novembre 2014
Mario Di VitoASCOLI PICENO
Fino allo scorso maggio non se lo filava nessuno, Guido Castelli. I soliti beninformati, quando si sforzavano di immaginare un futuro postberlusconiano, guardavano per lo più verso Pavia, dove regnava Alessandro Cattaneo, già «sindaco più bravo d’Italia» e leader dei «formattatori» (ve li ricordate?) del Pdl. Peccato che alle ultime elezioni sia caduto pure lui, sconfitto a sorpresa da un renziano qualunque. Così, mentre Forza Italia diventava terzo partito dietro Pd e M5S praticamente ovunque, nello sfacelo della destra, a brillare c’era rimasta solo una luce dalla periferia dell’impero. Le elezioni comunali di Ascoli, Castelli le ha vinte senza problemi...
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