Intervenendo ieri al Festival dell’Economia di Trento Giorgia Meloni non ha fatto alcuna menzione ai morti sul lavoro.

Giovedì è stato superato il record di vittime nello stesso giorno: ben cinque. A Milano un giovane di 25 anni del Bangladesh nel primo giorno di lavoro in un’azienda tessile è rimasto schiacciato sotto un pesante macchinario; a Bagolino (Brescia) un uomo di 33 anni mentre potava alcuni alberi. A Macherio (Monza) un operaio di 60 anni dopo essere caduto da un’impalcatura di un cantiere edile. A Portoscuso (Sulcis) un uomo di 58 anni è caduto in un compattatore di rifiuti. A Rende (Cosenza) un uomo di 62 anni è precipatato da un ponteggio.

Mentre rimangono tre al giorno da tempo immemore.

«Cinque morti sul lavoro in ventiquattr’ore: infortuni mortali registrati nelle regioni del Nord come in quelle del Sud e che confermano il mancato rispetto di norme e regole nei luoghi di lavoro – attacca la Cgil – . La sicurezza parte dalla prevenzione e dalla vigilanza, dalla medicina di prevenzione per la tutela della salute delle lavoratrici e dei lavoratori, tagliate da anni insieme al servizio sanitario nazionale. Occorre investire in salute e sicurezza. Come era prevedibile, gli incontri che il governo ha promosso mesi fa con i sindacati non hanno avuto continuità e alcun esito», conclude la Cgil.