Il significante vuoto del neoliberismo
Cultura

Il significante vuoto del neoliberismo

Ideologia postmoderna "Contro le riforme", l'ultimo saggio di Ugo Mattei per Einaudi. Come gli apprendisti stregoni del capitalismo contemporaneo sono riusciti a nobilitare linguistica l’espropriazione privata della ricchezza comune
Pubblicato più di 11 anni faEdizione del 28 marzo 2013
Al termine «riformismo» si potrebbe applicare la metafora del Santo Graal: si tratta di qualcosa di inesistente cui viene tuttavia (o forse proprio perciò) imputato un qualche potere salvifico. Richiamarsi al riformismo, accreditarsi quali suoi interpreti e assertori più entusiasti e ortodossi è stata la specialità di almeno un paio di generazioni di intellettuali, economisti e politici. Il «riformismo» ha funzionato per decenni come un vero e proprio «significante-vuoto» (senza nessuna allure radicale): al centro di infiniti proclami e innumerevoli programmi, elastica rubrica sotto cui destra e sinistra potevano agevolmente stipare ogni misura e manovra, esso aiutava a unificare e...
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