La letteratura è un fantasma. Un potere intangibile, suggerì Umberto Eco a Mantova quasi venti anni fa. Se leggiamo e ricordiamo non è solo perché esistiamo, ma perché conserviamo dell’esistenza consapevolezza e contezza narrative. La vita e la fiction condividono in definitiva un’essenza comune: essere percepite come su un canovaccio stropicciato, e incarnare rielaborazioni infinite di quello stesso straccio di testo. Eppure, come spiega Fabrizio Scrivano in Oggi il racconto. Come resistere alla banalità dell’informazione (Meltemi, pp. 123, euro 15), esiste sempre «l’idea che una storia possa essere identificata non con quel che racconta, cioè i fatti e gli eventi,...