Ad Andria, cittadina pugliese dove è piacevole perdersi tra le stradine bianche tenendo il naso all’insù, se lo ricordano molto bene quel magico tendone da circo, sotto il quale tutto era possibile, tutto era stupore e meraviglia. Eppure qualche anno è passato.
Era il 2009 e i Fratelli Forman, bizzarra e geniale compagnia ceca nota in tutto il mondo, presentava il suo Obludarium al Festival Castel dei Mondi, dove tornano quest’anno con una nuova creazione: Deadtown, dal 3 al 7 settembre in prima nazionale. Lo spettacolo che il duo sta per portare in scena stravolgerà completamente la piazza cittadina e ricostruirà a modo suo il mondo del selvaggio West. Tutto nasce da una storia: avete presente il famoso «wanted», piantato con il coltello sulla porta di un saloon? Pare che l’inventore fosse un emigrato ceco, un pittore fuggito nel lontano West per una ferita d’amore causata da suo fratello gemello, attore.

Questa vicenda, vera o inventata che sia, è lo spunto per la nuova opera dei Forman, che si preparano a raccontarla utilizzando le nuove tecnologie. Il loro teatro «artigianale», fatto di pupazzi, marionette, attori, musica e colori, si mescola, stavolta, alle più moderne tecniche di animazione. Il cinema, in particolare, non viene usato come sfondo scenografico o illustrazione, ma interagisce con gli attori in scena, che sono calati in un’atmosfera da film muto e foto in bianco nero. Un’opera d’arte «totale», quindi, in cui i mezzi del teatro, le immagini, i suoni, lo spazio stesso permettono allo spettatore di immergersi in un Far West che non c’è più, fatto di pistoleri, indiani e, anche, romantici ed eroici artisti.

Ealla fine dello spettacolo il pubblico è invitato a salire sul palco e a passare il resto della serata con gli attori nel saloon, che durante la rappresentazione è riservato solo ai personaggi di scena. Una condivisone che dà il senso di ciò che significa essere una comunità. D’altra parte i Forman hanno sempre avuto un approccio non convenzionale, e per ogni performance creano una nuova squadra di persone che ruota attorno a loro due (Matej e Petr) e ad alcuni altri membri permanenti. Mai avuta una propria sede permanente, ovviamente, ma semplicemente una vita da nomadi.

Con loro ci saranno tantissimi altri ospiti al Festival Castel dei mondi, diretto da Riccardo Carbutti e quest’anno alla sua 21esima edizione, da Michele Sinisi a Gianfranco Berardi, da Cantieri Koreja a Sacchi di Sabbia, fino al teatro itinerante di Bus Theatre, realizzato da Ilaria Cecere (attrice/performer), Roberta Ferraro (sociologa) e Alessio Ferrara (performer), ovvero un autobus a due piani che diventerà un grande palco su otto ruote per 12 compagnie e gruppi musicali, selezionati attraverso un’ open call.