Cultura

Il Salone di Torino fa «il gioco del mondo»

INCONTRI Ieri la conferenza stampa sul tema della 32a edizione, dal 9 al 13 maggio. Ospite non un paese ma la lingua spagnola

Pubblicato più di 5 anni faEdizione del 7 marzo 2019

In alto sta il Cielo e in basso sta la Terra. Poi servono un ciottolo, un marciapiede, una scarpa e un gessetto per disegnare i riquadri. La rayuela, conosciuta come Il gioco del mondo, dal titolo del capolavoro di Julio Cortázar, è il tema della 32a edizione del Salone internazionale del libro di Torino dal 9 al 13 maggio.

É stato bravo e avveduto il direttore Nicola Lagioia per aver individuato un testo che può ben rappresentare i tempi presenti. Mappe e cartografie in cui non basta dire che le frontiere dovrebbero essere superate; come suggerito proprio da Cortázar, seguendo una direzione inattesa i limiti si mescolano, come per le pagine del suo libro che può essere letto cominciando da punti diversi. Spiegando il tema, nel resoconto della conferenza stampa di ieri, questo «gioco» diviene allora un metodo e un esercizio per aprirsi al salto, al rischio, a un repentaglio necessario in questo presente; un modo per dire della libertà di spostarsi, di ribaltare l’assurdo fino a non farsi trovare. O disseminarsi come fa una scrittura, una lingua: quest’anno il Salone non avrà infatti un paese ospite ma la lingua spagnola.

Attesa una folta delegazione di autori e autrici dal Centro e Sud America per un progetto che viene appellato come «ambizioso» perché capace di attraversare numerosi paesi grazie a una delle lingue più diffuse al mondo. E che più si attaglia alla straordinaria intensità di una letteratura che ha toccato sì Cielo e Terra. E le età dell’umano. Senza paura. Molti saranno gli e le ospiti internazionali al Lingotto, i primi nomi – in attesa di leggere il programma completo – sono Fernando Savater, Masha Gessen e il premio nobel Wole Soyinka. Grazie alla collaborazione, ormai giunta al terzo anno, con la Frankfurter Buchmesse e con il Goethe-Institut arriveranno a Torino Daniel Kehlmann, Sasha Marianna Salzmann, Annette Hess e infine la giovane Mechthild Glaser.

Numerose sono, anche per questa edizione, le relazioni che si rinnovano: con il Lucca Comics&Games così come con Pordenonelegge e il Concorso Lingua Madre. Vi saranno inoltre focus tematici diversi: uno sarà sull’Europa per cui l’ospite atteso è Donald Sassoon. Ci sarà spazio anche per l’intersezione «scienza, futuro e immortalità», così come per «donne, pensiero, identità femminile» e altre sezioni. Anniversari di nascite o relativi a singole opere vedranno incontri di approfondimento a proposito di Primo Levi, J. D. Salinger, Jack Kerouac e Hermann Melville. Il manifesto dell’artista napoletana MP5, contiene tuttavia qualcosa in più dell’elenco degli appuntamenti: raffigura un bambino nel gesto di sollevare un cerchio di adulti, nudi e legati gli uni alle altre che forse vogliono dirci quanto occorra tornare alla semplicità di saper nominare la realtà. E toccarla con gratitudine. Nei libri, come nell’esistenza.

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