Visioni

Il romanzo di Soldati tra i capricci delle dive e il noir d’autore

Il romanzo di Soldati tra i capricci delle dive e il noir d’autoreUna scena da Dora Nelson (1939) di Mario Soldati

Raitre «Fuori orario» torna all’opera del regista mentre è uscito in Dvd «Dora Nelson», il suo esordio da solo. Nelle notti anche «Garoto», il viaggio fantastico di Julio Bressane

Pubblicato circa 2 anni faEdizione del 19 agosto 2022

Júlio Bressane e Mario Soldati sono due autori amati e frequentati da Fuori orario che più volte li ha ospitati nelle sue notti. Al cineasta brasiliano la trasmissione di Rai Tre torna riproponendo un film del suo periodo più recente. Al regista italiano sta dedicando una maratona iniziata alcune settimane fa.

SI TORNA a Bressane con Garoto (Ragazzo, del 2015 – in visione nella notte entrante a partire dalle 00.15). Un breve film (76 minuti) eppure immenso nel suo esprimere epifanie di luce, e di buio – anch’esso bagnato da una luce abbagliante. Epifanie, in un’opera girata per lo più in esterni di foresta e deserto, evidenziate fin dal «prologo», fulminante, nell’interno di una casa i cui disegni appesi ai muri sono illuminati da una fiammella tremolante, mentre una tartaruga abita il pavimento. Baluginii di luce dal buio che paiono provenire dagli albori del cinema e che introducono esemplarmente quel che seguirà. Una storia semplice (l’incontro tra un ragazzo, che non parla mai, e una ragazza, lei che gli parla di un giovane assassino, il loro condividere un viaggio erotico e spirituale, la separazione dopo l’omicidio compiuto dal «garoto», che non viene mostrato ma di cui si sente il sonoro, il ri-trovarsi in un ambiente ancora più primitivo, raggiunto dopo un «passaggio carroliano» nelle cavità di una roccia, fino a diventare entrambi ombre proiettate sul terreno – tornando così idealmente all’incipit con le ombre evocate nella stanza) che Bressane, ri-frequentando set a lui cari, trasforma in una riflessione sul corpo della natura e di chi vi transita, sulla «cecità» provocata dalla troppa luce, sul rapporto tra campo e fuori campo (sublime il blow-job non visto e la traccia visiva dello sperma-latte che poi esce dalla bocca della ragazza), sul sonoro che batte con una fisicità densa sferzando le inquadrature. Un film d’istinti cristallizzati e liberati dallo sguardo nitido e perturbante di Bressane e ispirato al racconto di poche pagine Bill Harrigan, assassino disinteressato di Jorge Luis Borges.
Si torna a Soldati (uno dei massimi intellettuali del Novecento italiano, magnificamente «ottocentesco»: scrittore, giornalista, critico cinematografico, autore di programmi televisivi, regista – anche se ha sempre avuto un rapporto conflittuale con l’ambiente del cinema) all’interno della vasta programmazione a lui riservata da Fuori orario (intitolata Il romanzo del cinema. Mario Soldati viaggiatore tra due città, che riprende il titolo di uno dei capolavori narrativi dello scrittore torinese, Le due città) e iniziata con la presentazione di Dora Nelson, ovvero l’esordio da solo nella regia dopo avere co-diretto tre film.

REALIZZATO nel 1939, è un film-faro, un film sul cinema, sul fare il cinema, sul set e i capricci di una diva, lo scambio d’identità (con una doppia Assia Noris), il gioco degli equivoci, in una «ronde» congegnata alla perfezione. Un film meraviglioso da poco disponibile, per la prima volta, in dvd nella collana del Centro Studi Cinematografici curata da Massimo Causo, Davide Di Giorgio e Silvio Grasselli. L’edizione contiene anche il raro cortometraggio Chi è Dio, che Soldati firmò nel 1945 come episodio pilota di una serie, mai portata a termine, destinata a illustrare il catechismo, e un booklet con saggi e estratti critici d’archivio.

LA NOTTE di domani (dalle 01.40) di Fuori orario (i cui film sono reperibili pure su Rai Play) proporrà due testi imperdibili di Soldati degli anni Quaranta, due «noir» che esprimono al meglio la sua visione d’autore: Fuga in Francia (1949) è la storia di un ex gerarca che cerca di espatriare, Tragica notte (1942) un (melo)dramma a tinte fosche tra imboscate e vendette ambientato in un paese della Maremma. Tra le rarità dell’omaggio a Soldati (nell’attesa che riappaia uno dei suoi pochi film invisibili, Daniele Cortis), da rilevare la messa in onda (venerdì 26 e sabato 27 agosto) di due puntate del 1974 del programma Rai A carte scoperte (che segnò il congedo del regista come autore per la televisione) in cui Soldati intervistò nella prima l’imperatore etiope Hailé Selassié e nella seconda il giapponese Soichiro Honda, fondatore e primo presidente della Honda.

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