Nel ventaglio di aneddoti dell’«esilio» italiano di Orson Welles in cui scegliere, fior da fiore, c’è quello che vede il regista salire su un taxi a Roma e chiedere a un allibito guidatore di essere portato a Cap d’Antibes. Era il 1950, la tormentata lavorazione di Otello entrava nella fase finale, ma le tasche di Welles erano vuote e restavano da saldare le ultime settimane di riprese e le paghe degli attori. In Costa Azzurra, in quel momento, si trovava Darryl Zanuck, uno dei pochi produttori hollywoodiani ancora disposti a dare credito all’ex enfant prodige. Welles mercanteggiò con Zanuck il...